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15 Scioglilingua con la C

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Ultimo aggiornamento: 24 Novembre 2024
Di: Luca Carlo Ettore Pepino
Scioglilingua con la C

Come tutti sanno, gli scioglilingua sono un metodo molto efficace e divertente per correggere e migliorare la dizione, in quanto ci sono alcune lettere un po’ più ostiche delle altre per quanto riguarda la pronuncia.

È il caso della lettera C che per alcuni, come ad esempio le persone che sono abituate a parlare nel dialetto toscano, può dare qualche difficoltà.

Ecco quindi una raccolta dei migliori scioglilingua con la C per esercitarci nella pronuncia di questa lettera. Scoprili subito!

Scioglilingua con la C

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  • Cappelli a cilindro.
  • Ciò che è, è; ciò che non è, non è; ciò che è, non è ciò che non è; ciò che non è, non è ciò che è.
  • Costosi costumi.
  • Nel muro c’è un buco e un bruco nel buco scaccia il bruco e tura il buco.
  • Cinquecento cipressi.
  • Mi attacchi i tacchi tu che attacchi i tacchi? Io attaccarti i tacchi a te? Attaccati te i tuoi tacchi tu che attacchi i tacchi!
  • Carezza il coniglio.
  • Il cuoco cuoce in cucina e dice che la cuoca giace e tace perché sua cugina non dica che le piace cuocere in cucina col cuoco.
  • Chi ama chiama chi ama, chiamami, tu che chi ami chiami. Chi amo chiamo se tu non chiami.
  • Caos, cimici e confusione.
  • O schiavo con lo schiaccianoci, che cosa schiacci? Schiaccio sei noci del vecchio noce con lo schiaccianoci.
  • Occhio ai chiodi, se chiedono chiacchiere.
  • Scopo la casa, la scopa si sciupa; ma, se non scopo sciupando la scopa, la mia casetta con cosa la scopo?
  • Chiudo a chiave i calzini celesti.
  • Il cuoco cuoce in cucina e dice che la cuoca giace e tace perché sua cugina non dica che le piace cuocere in cucina col cuoco.
  • Ti che te tacchet i tacc’, tacchem i tacc’! Chi? Mi, taccat’ i tacc’ a ti, che te tacchet i tacc’. Taccheti ti i tó tacc’, ti che te tacchet i tacc’.
  • C’era una volta una cincibiriciaccola che aveva centocinquanta cincibiriciaccolini. Un giorno la cincibiriciaccola disse ai suoi centocinquanta cincibiriciaccolini: “Smettetela di cincibiriciaccolare sempre, altrimenti un giorno non cincibiriciaccolerete più”.

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