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50 Scioglilingua (difficili, pazzi e impossibili)

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Ultimo aggiornamento: 28 Novembre 2024
Di: Luca Carlo Ettore Pepino
Scioglilingua

La lingua italiana presenta tante particolarità molto curiose. Tra queste si inseriscono perfettamente una gran quantità di scioglilingua famosi veramente impossibili da pronunciare se non dopo tanto allenamento.

Gli scioglilingua italiani, come quelli di altre culture, sono dei simpatici giochi di parole dalle origini antiche utili come esercizio ginnico per la lingua, ma anche per la mente.

Ecco qui di seguito una raccolta completa dei più divertenti e difficili scioglilingua da ripetere velocemente per mettere alla prova le nostre lingue. Scoprili subito!

Scioglilingua difficili e impossibili

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  • Apelle, figlio di Apollo, fece una palla di pelle di pollo. Tutti i pesci vennero a galla per vedere la palla di pelle di pollo fatta da Apelle, figlio di Apollo.
  • Trentatré trentini entrarono in Trento, tutti e trentatré trotterellando.
  • Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa.
  • Tre tigri contro tre tigri.
  • Eva dava l’uva ad Ava, Ava dava l’uva ad Eva.
  • Sono senza sesto senso.
  • Forse Pietro potrà proteggerla.
  • Tito, tu m’hai ritinto il tetto, ma non t’intendi tanto di tetti ritinti.
  • Dieci limoni, cento limoni, mille limoni.
  • Due tazze strette in due strette tazze.
  • Sette zucche secche e storte stanno strette dentro al sacco.
  • Li vuoi quei kiwi? E se non vuoi quei kiwi che kiwi vuoi?
  • Sereno è seren sarà; se non sarà seren si rasserenerà.
  • Una rara rana nera sulla rena errò una sera, una rara rana bianca sulla rena errò un po’ stanca.
  • Sopra quattro rossi sassi quattro grossi gatti rossi.
  • Nove navi nuove navigavano.
  • A quest’ora il questore in questura non c’è.
  • Due tazze strette in due strette tazze.
  • Stanno stretti sotto i letti sette spettri a denti stretti.
  • Oh che orrore, oh che orrore, ho visto un ramarro verde su un muro marrone.
  • Dietro il palazzo c’è un povero cane pazzo, date un pezzo di pane al povero pazzo cane.
  • O postino che porti la posta, dimmi postino che posta portasti.
  • Sul tagliere l’aglio taglia, non tagliare la tovaglia; la tovaglia non è aglio, se la tagli fai uno sbaglio.
  • Il Papa pesa e pesta il pepe a Pisa, Pisa pesa e pesta il pepe al Papa.
  • Con la tazza un mezzo pazzo vuota il pozzo del palazzo.
  • Quanti rami di rovere roderebbe un roditore se un roditore potesse rodere rami di rovere?
  • Ti ci stizzisci? E stizziscitici pure!
  • Chi troppo in alto sal cade sovente precipitevolissimevolmente.
  • Andavo a Lione cogliendo cotone, tornavo correndo cotone cogliendo.
  • Nel pozzo di San Patrizio c’è una pazza che lava una pezza. Arriva un pazzo, con un pezzo di pizza e chiede alla pazza se ne vuole un pezzo. La pazza rifiuta. Allora il pazzo prende la pazza, la pezza e la pizza e li butta nel pozzo di San Patrizio, protettore dei pazzi.
  • Caro conte chi ti canta tanto canta che t’incanta.
  • Supercalifragilistichespiralidoso.
  • Tre tozzi di pan secco in tre strette tasche stanno. In tre strette tasche stan tre tozzi di pan secco.
  • Scopo la casa, la scopa si sciupa; ma, se non scopo sciupando la scopa, la mia casetta con cosa la scopo?
  • Chi ama chiama chi ama, chiamami tu che chi ami chiami. Chi amo chiamerò se tu non chiami.
  • Ciò che è, è; ciò che non è, non è; ciò che è, non è ciò che non è; ciò che non è, non è ciò che è.
  • Porta aperta per chi porta, per chi non porta parta pur, che non importa aprir la porta.
  • Nel muro c’è un buco e un bruco nel buco scaccia il bruco e tura il buco.
  • Sa chi sa se sa chi sa, che se sa non sa se sa, sol chi sa che nulla sa, ne sa più di chi ne sa.
  • Se la serva non ti serve, a che serve che ti serva di una serva che non serve? Serviti di una serva che serve, e se questa non ti serve, serviti dei miei servi.
  • Se l’arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, vi disarcivescoviscostantinopolizzereste voi come si è disarcivescoviscostantinopolizzato l’Arcivescovo di Costantinopoli?
  • Sul tagliere taglia l’aglio, non tagliare la tovaglia: la tovaglia non è aglio e tagliarla è un grave sbaglio.
  • Sotto un cespo di rose scarlatte offre il rospo tè caldo con latte. Sotto un cespo di rose paonazze tocca al rospo sciacquare le tazze.
  • Tre fiaschi stretti stan dentro tre stretti fiaschi, ed ogni fiasco stretto sta dentro lo stretto fiasco.
  • Un empio imperator di un ampio impero scoppiar fece una guerra per un pero; credeva conquistare il mondo intero l’imperator, ma perse l’ampio impero.
  • Verso maggio con un paggio vo in viaggio. Non vaneggio, né motteggio; forse è peggio! Se mi seggo, più non reggo: mangio o leggo. Se non fuggo qui mi struggo, ma se fuggo vado al poggio e un alloggio là mi foggio, sotto un faggio, con coraggio.
  • Eva dava l’uva ad Ava, Ava dava l’uova ad Eva, ora Eva è priva d’uva, mentre Ava è priva d’uova.
  • Guglielmo coglie ghiaia dagli scogli scagliandola oltre gli scogli tra mille gorgogli.
  • Il cuoco cuoce in cucina e dice che la cuoca giace e tace perché sua cugina non dica che le piace cuocere in cucina col cuoco.
  • Sessantasei assassini andarono ad Assisi tutti e sessantasei assassinandosi.
  • Mi attacchi i tacchi tu che attacchi i tacchi? Io attaccarti i tacchi a te? Attaccati te i tuoi tacchi tu che attacchi i tacchi.

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