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Poesie sul Sole: le 12 più belle e romantiche

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Ultimo aggiornamento: 13 Novembre 2024
Di: Luca Carlo Ettore Pepino
Poesie sul Sole

Il sole è uno degli elementi della natura più importati per la nascita e lo sviluppo della vita e quindi di tutti noi, al punto da essere venerato in molte religioni.

Con il suo lento e inesorabile ruotare scandisce le nostre giornate, così come lo scorrere del tempo e delle nostre vite.

Ecco quindi le più belle poesie sul sole che gli sono state dedicate e che ne rilevano tutta la grandezza. Scoprile subito!

Poesie sul sole

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  • Se non avessi visto il sole
    (Emily Dickinson)
    Se non avessi visto il sole
    avrei potuto sopportare l’ombra,
    ma la luce ha reso il mio deserto
    ancora più selvaggio.
  • Ti guardo e il sole cresce
    (Paul Éluard)
    Ti guardo e il sole cresce
    Presto ricoprirà la nostra giornata
    Svegliati cuore e colori in mente
    Per dissipare le pene della notte
    Ti guardo tutto è spoglio
    Fuori le barche hanno poca acqua
    Bisogna dire tutto con poche parole
    Il mare è freddo senza amore
    È l’inizio del mondo
    Le onde culleranno il cielo
    E tu vieni cullata dalle tue lenzuola
    Tiri il sonno verso di te
    Svegliati che io segua le tue tracce
    Ho un corpo per attenderti per seguirti
    Dalle porte dell’alba alle porte dell’ombra
    Un corpo per passare la mia vita ad amarti
    Un corpo per sognare al di fuori del tuo sonno.
  • Sole d’Ottobre
    (Ada Negri)
    È così pura questa
    gioia fatta di luce e d’aria: questa
    serenità ch’è d’ogni cosa intorno
    a te, d’ogni pensiero entro di te:
    quest’armonia dell’anima col punto
    del tempo e con l’amore che il tempo guida.
    Non più grano, né frutti ha ormai la terra
    da offrire. Sta limpido l’Autunno
    sul riposo dell’anno… Il fisso
    azzurro, immemore
    di tuoni e lampi, stende il suo gran velo
    di pace sulle rosseggianti chiome
    delle foreste. Quand’è falciata
    la spiga, spoglia la pannocchia,
    rosso il vin nei tini, e le dorate noci
    chiaman l’abbacchio, e fuor del
    riccio scoppia
    la castagna, che importa la minaccia
    dell’Inverno, alla terra?..
    Trasparente luce
    d’ottobre, al cui tepor nulla matura
    perché già tutto maturò: chiarezza
    che della terra fa cosa di cielo.
  • Il sorgere del sole
    (John Donne)
    Vecchio stolto faccendiere, sole dissennato,
    perché così,
    attraverso vetri e tende vieni a visitarci?
    Le stagioni degli amanti devono volgere
    ai tuoi movimenti?
    Sfacciato dannatissimo pedante, va a strapazzare
    gli scolari in ritardo, i garzoni inveleniti,
    va a dire ai cacciatori: il Re vuole cavalcare,
    chiama le formiche dei campi alle fatiche del raccolto,
    immutabile l’amore non conosce climi e stagioni,
    non giorni, mesi, e ore, del tempo solo i brandelli.
    Perché pensi che i tuoi raggi
    siano tanto potenti e venerandi?
    Con un battito di ciglia potrei eclissarli,
    obnubilarli, se non che non vorrei
    non vedere lei tanto a lungo.
    Se i suoi occhi non hanno accecato i tuoi,
    guarda, e domani quando è tardi dimmi
    se le Indie delle spezie e delle miniere
    sono dove le lasciasti, o sono qui da me.
    Chiedi dei Re che hai visto ieri,
    ti sarà detto, che giacciono tutti qui in un letto.
    Lei è tutti gli stati, io sono tutti i principi,
    nient’altro esiste.
    A paragone i principi non recitano che la nostra parte,
    ogni onore è mimica, ogni ricchezza è alchimia.
    Tu sei felice, oh sole, molto meno di noi,
    in cui il mondo si è così contratto;
    la tua età richiede agi, il tuo compito
    è di scaldare il mondo – scaldaci, ed è fatto.
    Splendi su noi e sarai dovunque,
    questo letto è il tuo centro, queste pareti la tua sfera.
  • La nostra Terra
    (Langston Hughes)
    Dovremmo avere una terra di sole,
    di sole sgargiante,
    e una terra d’acqua fragrante
    dove il tramonto è un morbido fazzoletto di seta
    rosa e d’oro,
    e non questa terra
    dove la vita è fredda.
    Dovremmo avere una terra d’alberi,
    alti alberi folti,
    piegati al peso di pappagalli ciarlieri
    lucenti come il giorno,
    e non questa terra dove gli’ uccelli son grigi.
    Oh, dovremmo avere una terra di gioia,
    d’amore e gioia e vino e canto,
    e non questa terra dove la gioia è un errore.
  • Il tramonto del sole romantico
    (Charles Baudelaire)
    Com’è bello il sole quando freschissimo sorge
    e come un’esplosione ci lancia il suo buongiorno!
    – Fortunato colui che potrà con amore
    salutarne il tramonto più fastoso d’un sogno!
    Ricordo… Ho visto tutto, fiore, solco, sorgente
    come un cuore in deliquio fremere sotto il suo sguardo…
    – Corriamo, è tardi, corriamo verso l’orizzonte,
    per afferrarne almeno qualche obliquo raggio!
    Ma io inseguo invano il Dio che si nasconde;
    la Notte inarrestabile stabilisce il suo regno,
    nera e piena di brividi, umida, funesta;
    galleggia nelle tenebre un odore di tomba
    e il mio piede pauroso sull’orlo dello stagno
    urta rospi imprevisti, fredde lumache calpesta.
  • Al sole, in un giorno del mese di dicembre
    (Gertrudis Gómez de Avellaneda)
    Regna nel cielo, Sole! Regna e infiamma
    con il tuo divino fuoco il mio stanco petto:
    senza luce, senza brio, compresso, stretto,
    un raggio anela della tua ardente fiamma.
    Al tuo influsso felice germoglia la gramigna,
    il gelo cede al tuo fulgore disfatto;
    Sali! A dispetto del rigido inverno,
    Re della sfera, sole, la mia voce ti chiama.
    Dai campi felici dove la mia culla
    ricevette il tesoro dei tuoi raggi
    mi allontana per sempre la fortuna.
    Sotto altro cielo, in altra terra piango,
    dove la nebbia mi opprime importuna…
    Sali a romperla, sole! Io ti imploro!
  • C’è una certa inclinazione di luce
    (Emily Dickinson)
    C’è una certa inclinazione di luce,
    i pomeriggi d’inverno
    che opprime, come il peso
    di musiche di cattedrale
    Una ferita celeste,ci apporta
    non ne troviamo cicatrice,
    ma una interna differenza,
    dove stanno i significati
    Nessuno può insegnarla altrui
    è il sigillo la disperazione
    un’imperiale afflizione
    inviataci dall’aria
    Quando viene,il paesaggio ascolta
    le ombre trattengono il fiato
    quando va, è come la distanza
    nell’aspetto della morte.
  • Bel sole
    (Diego valeri)
    Bel sole triste che già senti e porti
    in te la notte lunga, ultimo sole
    fuso nell’aria bianca del mattino,
    ancora è verde la tua terra, verdi
    la siepe e il prato, e la dolce collina
    con le sue vigne toccate di rosso.
    Ma su tutto è posata
    una bruma sottile
    di lontananza. Perché sei lontano
    tu, nostro sole d’amore. E la sera
    è già dentro al mattino,
    e presto l’ombra avrà tutto il tuo cielo.
  • Inverno a Milano
    (Alfonso Gatto)
    Vedete là nel cielo, in quel piccolo sole
    d’inverno tra le nebbie, un ricordo del sole?
    Come la luna guarda e si lascia guardare.
    Milano a mezzogiorno è già crepuscolare.
    E gli alberi anneriti in quel freddo d’argento
    hanno rami gentili, a tratti passa il vento,
    un vento senza voce, a poco a poco imbruna.
    Solo il piccolo sole come una grande luna.
    Così il Duomo fiorito di grigio e di lichene
    appare nelle nebbie delle notti serene.
  • O sole
    (Totò)
    Io songo nato addò sta ‘e casa ‘o sole.
    ‘O sole me cunosce ‘a piccerilio;
    ‘o primmo vaso ‘nfronte – ero tantillo –
    m’ha dato quanno stevo int’ ‘o spurtone.
    E m’ha crisciuto dint’ ‘e braccia soje,
    scanzanname ‘a malanne e malatie.
    ‘O sole! ‘O sole… è tutt’ ‘a vita mia…
    io senza ‘o sole nun pozzo campà.
  • Come i bambini al sole
    (Elizabeth Barrett Browning)
    Come i bambini al sole, a mezzogiorno,
    siedo al tuo sguardo, e tremano le anime
    tra le felici palpebre, per l’inespressa,
    intima, prodiga gioia. Vedi, nel dubbio
    errai. E non rimpiango la colpa, ma
    l’occasione che ci privò, anche per un
    istante, della reciproca, benefica
    presenza. Ah, tienimi vicino, proteggimi
    tu, o amorevole colomba. E alle mie paure,
    se tornassero, opponi sereno il forte cuore:
    nella tua divina sicurezza trovino il nido
    i miei pensieri, che, senza te vacillano
    come implumi smarritisi nei cieli.

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