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Poesie sull’Amore a Distanza: le 15 più romantiche

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Ultimo aggiornamento: 13 Novembre 2024
Di: Luca Carlo Ettore Pepino
Poesie sull'Amore a Distanza

Vivere un’amore a distanza è una di quelle esperienze che a molti tocca fare, anche contro la propria volontà.

Essere separati dalla persona che amiamo non è piacevole, ma può essere di insegnamento per capirne di più su noi stessi e sul nostro rapporto. Lo sanno bene i poeti, che a tal proposito hanno scritto una vastità di parole dolci e memorabili.

Ecco quindi le più belle poesie sull’amore a distanza che ci faranno emozionare e sentire ciò che proviamo. Scoprile subito!

Poesie sull’amore a distanza

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  • Il tuo cuore lo porto con me
    (Edward Estlin Cummings)
    Il tuo cuore lo porto con me
    Lo porto nel mio
    Non me ne divido mai.
    Dove vado io, vieni anche tu, mia amata;
    qualsiasi cosa sia fatta da me,
    la fai anche tu, mia cara.
    Non temo il fato
    perché il mio fato sei tu, mia dolce.
    Non voglio il mondo, perché il mio,
    il più bello, il più vero sei tu.
    Questo è il nostro segreto profondo
    radice di tutte le radici
    germoglio di tutti i germogli
    e cielo dei cieli
    di un albero chiamato vita,
    che cresce più alto
    di quanto l’anima spera,
    e la mente nasconde.
    Questa è la meraviglia che le stelle separa.
    Il tuo cuore lo porto con me,
    lo porto nel mio.
  • Amica mia
    (Guillaume Apollinaire)
    Amica mia penso a te,
    Al tuo color di sole alla tua grazia.
    La casa è vuota da quando il mio raggio di sole
    È andato a tuffarsi in mare.
    Se vedi i sommergibili
    Di’ loro che t’amo.
    Se le nubi s’addensano
    Di’ loro che t’adoro.
    Se la mareggiata infuria sugli scogli della riva
    Di’ agli scogli che sei la mia pietra preziosa.
    Se qualche granello di sabbia brilla tra i mille granelli
    di sabbia della spiaggia
    Digli che sei la sola gemma che amo.
    Quando vedrai il postino
    Digli con quanta impazienza aspetto le tue lettere.
    Ti mando mille baci mille carezze
    Che ti raggiungeranno come le parole raggiungono
    l’antenna del telegrafo senza fili.
    Se vedi dei feriti
    Digli che la mia sola ferita è quella che hai inferto
    al mio cuore.
    Se a volte pensi pensa che il mio pensiero è sempre
    con te.
    E che t’adoro.
  • Il vuoto di lunghi anni di distanza
    (Emily Dickinson)
    Il vuoto di lunghi anni di distanza
    può un attimo colmare,
    poiché l’assenza del mago non rompe
    l’incantesimo.
    Ceneri di mill’anni
    scoperte dalla mano
    che le nutriva quand’erano fuoco,
    arderanno di nuovo, e intenderanno.
  • Giaccio da solo nella casa silenziosa
    (Federico García Lorca)
    Giaccio da solo nella casa silenziosa,
    la lampada è spenta,
    e stendo pian piano le mie mani
    per afferrare le tue,
    e lentamente spingo la mia fervente bocca
    verso di te e bacio me fino a stancarmi e ferirmi
    – e all’improvviso son sveglio,
    ed intorno a me la fredda notte tace,
    luccica nella finestra una limpida stella –
    o tu, dove sono i tuoi capelli biondi,
    dov’è la tua dolce bocca?
    Ora bevo in ogni piacere la sofferenza
    e veleno in ogni vino;
    mai avrei immaginato che fosse tanto amaro
    essere solo
    essere solo e senza di te!
  • Che farmene delle stelle
    (Jannis Ritsos)
    Che farmene delle stelle,
    di questo vento leggero che mi accarezza la sera,
    che farmene di una finestra spalancata sul mondo,
    sull’orizzonte, se tu non ci sei?
    Tutto ha una luce diversa se sei qui con me.
    Tutto ha senso solo se posso raccontartelo.
    Il mondo è semplicemente nel tuo abbraccio.
  • Sonetto 27
    (William Shakespeare)
    Consunto da fatica, corro presto a letto
    caro ristoro al corpo distrutto dal cammino;
    ma allor nella mia testa s’apre un’altra via
    a stancar la mente or che il mio corpo ha tregua.
    Svelti i miei pensieri da lontano ove dimoro
    volgono in fervido pellegrinaggio a te
    e tengono spalancate le mie palpebre pesanti
    scrutanti quelle tenebre che il cieco sol conosce:
    ma ecco che la vista immaginaria del mio cuore
    presenta la tua ombra al mio sguardo senza luce,
    che, simile a diamante sospeso nel buio più nero,
    fa la cupa notte bella e il suo vecchio volto nuovo.
    Così di giorno il corpo, di notte la mia mente
    per colpa tua e mia non trovano mai pace.
  • E l’amore guardò il tempo e rise
    (Luigi Pirandello)
    E l’amore guardò il tempo e rise,
    perché sapeva di non averne bisogno.
    Finse di morire per un giorno,
    e di rifiorire alla sera,
    senza leggi da rispettare.
    Si addormentò in un angolo di cuore
    per un tempo che non esisteva.
    Fuggì senza allontanarsi,
    ritornò senza essere partito,
    il tempo moriva e lui restava.
  • Sonetto 116
    (William Shakespeare)
    Non sia mai ch’io ponga impedimenti
    all’unione di anime fedeli; Amore non è Amore
    se muta quando scopre un mutamento
    o tende a svanire quando l’altro s’allontana.
    Oh no! Amore è un faro sempre fisso
    che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
    è la stella-guida di ogni sperduta barca,
    il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
    Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
    dovran cadere sotto la sua curva lama;
    Amore non muta in poche ore o settimane,
    ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
    se questo è errore e mi sarà provato,
    io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.
  • Ti adoro
    (Charles Baudelaire)
    Ti adoro al pari della volta notturna,
    o vaso di tristezza, o grande taciturna!
    E tanto più t’amo quanto più mi fuggi, o bella,
    e sembri, ornamento delle mie notti,
    ironicamente accumulare la distanza
    che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.
    Mi porto all’attacco, m’arrampico all’assalto
    come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
    fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
    che ti fa più bella ai miei occhi.
  • Torna amore
    (Alda Merini)
    Torna amore
    vela delicata e libera
    che occupi
    il pensiero della mia terra
    sto morendo sulla grandiosità di un fiume
    che è rosso di desiderio
    e vorrebbe
    travolgere il tuo amore.
  • Ancora abbiamo perso questo tramonto
    (Pablo Neruda)
    Ancora abbiamo perso questo tramonto.
    Nessuno stasera ci vide con le mani unite
    mentre il vento azzurro cadeva sopra il mondo.
    Ho visto dalla mia finestra
    la festa del ponente sui monti lontani.
    A volte, come una moneta
    si incendiava un pezzo di sole tra le mani.
    Io ti ricordavo con l’anima stretta
    da quella tristezza che tu mi conosci.
    Allora dove eri?
    Tra quali genti?
    Che parole dicendo?
    Perché mi arriva tutto l’amore d’un colpo
    quando mi sento triste e ti sento così lontana?
    Cadde il libro che sempre si prende nel tramonto
    e come un cane ferito ai miei piedi rotolò la mia cappa.
    Sempre, sempre ti allontani nelle sera
    dove corre il tramonto cancellando statue.
  • Penso a te nel silenzio della notte
    (Fernando Pessoa)
    Penso a te nel silenzio della notte, quando tutto è nulla,
    e i rumori presenti nel silenzio sono il silenzio stesso,
    allora, solitario di me, passeggero fermo
    di un viaggio senza Dio, inutilmente penso a te.
    tutto il passato, in cui fosti un momento eterno,
    è come questo silenzio di tutto.
    tutto il perduto, in cui fosti quel che più persi,
    è come questi rumori,
    tutto l’inutile, in cui fosti quel che non doveva essere,
    è come il nulla che sarà in questo silenzio notturno.
    ho visto morire, o sentito che morirono,
    quanti amai o conobbi,
    ho visto non saper più nulla di quelli che un po’ andarono
    con me, e poco importa se fu un’ora o qualche parola;
    o un passeggio emotivo e muto,
    e il mondo oggi per me è un cimitero di notte,
    bianco e nero di tombe e alberi e di estraneo chiardiluna
    ed è in questa quiete assurda di me e di tutto
    che penso a te.
  • Non ho smesso di pensarti
    (Charles Bukowski)
    Non ho smesso di pensarti,
    vorrei tanto dirtelo.
    Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare,
    che mi manchi
    e che ti penso.
    Ma non ti cerco.
    Non ti scrivo neppure ciao.
    Non so come stai.
    E mi manca saperlo.
    Hai progetti?
    Hai sorriso oggi?
    Cos’hai sognato?
    Esci?
    Dove vai?
    Hai dei sogni?
    Hai mangiato?
    Mi piacerebbe riuscire a cercarti.
    Ma non ne ho la forza.
    E neanche tu ne hai.
    Ed allora restiamo ad aspettarci invano.
    E pensiamoci.
    E ricordami.
    E ricordati che ti penso,
    che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
    che scrivo di te.
    E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse.
    Ed io ti penso,
    ma non ti cerco.
  • Sento i tuoi passi nella sala
    (Karin Boye)
    Sento i tuoi passi nella sala,
    sento in ogni nervo i tuoi rapidi passi
    che nessuno nota altrimenti.
    Intorno a me soffia un vento di fuoco.
    Sento i tuoi passi, i tuoi amati passi,
    e l’anima fa male.
    Cammini lontano nella sala,
    ma l’aria ondeggia dei tuoi passi
    e canta come canta il mare.
    Ascolto, prigioniera dell’oppressione che consuma.
    Nel ritmo del tuo ritmo, nel tempo del tuo tempo
    batte il mio polso nella fame.
  • Concedi ch’io possa sedere
    (Rabindranath Tagore)
    Concedi ch’io possa sedere
    per un momento al tuo fianco.
    Le opere cui sto attendendo
    potrò finirle più tardi.
    Lontano dalla vista del tuo volto
    non conosco né tregua né riposo
    e il mio lavoro
    diventa una pena senza fine
    in un mare sconfinato di dolori.
    Oggi l’estate è venuta
    alla mia finestra
    con i suoi sussurri e sospiri,
    le api fanno i menestrelli
    alla corte del boschetto in fiore.
    Ora è tempo di sedere tranquilli
    a faccia a faccia con te
    e di cantare la consacrazione
    della mia vita
    in questa calma straripante e silenziosa.
  • Sarei già andato davvero lontano
    (Johann Wolfgang Goethe)
    Sarei già andato davvero lontano,
    Tanto lontano quanto è grande il mondo,
    Se non mi trattenessero le stelle
    Che hanno legato il mio al tuo destino,
    Così che solo in te posso conoscermi.
    E la poesia, i sogni, il desiderio,
    Tutto mi spinge a te, alla tua natura,
    E dalla tua dipende la mia vita.

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