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Poesie d’Amore della Buonanotte: le 12 più belle per Lei e per Lui

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Ultimo aggiornamento: 11 Novembre 2024
Di: Luca Carlo Ettore Pepino
Poesie d'Amore della Buonanotte

Dopo una giornata piena di impegni e faccende quotidiane, arriva il momento di concedere un po’ di riposo al nostro corpo e alla nostra mente.

Quando siamo innamorati, il modo migliore per farlo è pensando a chi è nel nostro cuore, magari attraverso le poesie e le incantevoli parole di grandi scrittori.

Qui di seguito la nostra selezione delle più belle poesie d’amore della buonanotte da condividere con la persona che ci fa sognare. Eccole!

Poesie d’amore della buonanotte

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  • Penso a te nel silenzio della notte
    (Fernando Pessoa)
    Penso a te nel silenzio della notte, quando tutto è nulla,
    e i rumori presenti nel silenzio sono il silenzio stesso,
    allora, solitario di me, passeggero fermo
    di un viaggio senza Dio, inutilmente penso a te.
    tutto il passato, in cui fosti un momento eterno,
    è come questo silenzio di tutto.
    tutto il perduto, in cui fosti quel che più persi,
    è come questi rumori,
    tutto l’inutile, in cui fosti quel che non doveva essere,
    è come il nulla che sarà in questo silenzio notturno.
    ho visto morire, o sentito che morirono,
    quanti amai o conobbi,
    ho visto non saper più nulla di quelli che un po’ andarono
    con me, e poco importa se fu un’ora o qualche parola;
    o un passeggio emotivo e muto,
    e il mondo oggi per me è un cimitero di notte,
    bianco e nero di tombe e alberi e di estraneo chiardiluna
    ed è in questa quiete assurda di me e di tutto
    che penso a te.
  • Che farmene delle stelle
    (Jannis Ritsos)
    Che farmene delle stelle,
    di questo vento leggero che mi accarezza la sera,
    che farmene di una finestra spalancata sul mondo,
    sull’orizzonte, se tu non ci sei?
    Tutto ha una luce diversa se sei qui con me.
    Tutto ha senso solo se posso raccontartelo.
    Il mondo è semplicemente nel tuo abbraccio.
  • Ho un desiderio di te stasera
    (Gabriele D’Annunzio)
    Ho un desiderio desolato di te stasera. Ahimè stasera e sempre.
    Ma stasera il desiderio è di qualità nuova.
    È come un tremito infinitamente lungo e tenue.
    Sono come un mare in cui tremino tutte le gocciole,
    tremano tutte le ali dell’anima,
    tremano tutte le fibre dei nervi,
    tremano tutti i fiori della primavera
    e anche le nuvole del cielo
    e anche le stelle della notte
    e anche la piccola luna trema.
    Trema sui tuoi capelli che sono una schiuma bionda.
    Ho la bocca piena delle tue spalle,
    che sono ora come un fuoco di neve tiepida disciolta in me.
    Godo e soffro.
    Ti ho dentro di me e vorrei tuttavia sentirti sopra di me.
    Non mi hai lasciato tanta musica partendo.
    Stanotte tienimi sul tuo cuore,
    avvolgimi nel tuo sogno,
    incantami col tuo fiato,
    sii sola con me solo.
    Oh melodia melodia…
    Tremano tutte le gocciole del mare.
  • Anche quando dormiamo vegliamo l’uno sull’altro
    (Paul Éluard)
    Anche quando dormiamo vegliamo l’uno sull’altro
    E questo amore più greve del frutto maturo di un lago
    Senza riso e senza pianto dura da sempre
    Un giorno dopo l’altro una notte dopo di noi
  • Sonetto 43
    (William Shakespeare)
    Quanto più chiudo gli occhi, allora meglio vedono,
    perché per tutto il giorno guardano cose indegne di nota;
    ma quando dormo, essi nei sogni vedono te,
    e, oscuramente luminosi, sono luminosamente diretti nell’oscuro.
    Allora tu, la cui ombra le ombre illumina,
    quale spettacolo felice formerebbe la forma della tua ombra
    al chiaro giorno con la tua assai più chiara luce,
    quando ad occhi senza vista la tua ombra così splende!
    Quanto, dico, benedetti sarebbero i miei occhi,
    guardando a te nel giorno vivente,
    quando nella morta notte la tua bella ombra imperfetta,
    attraverso il greve sonno, su ciechi occhi posa!
    Tutti i giorni sono notti a vedersi, finché non vedo te,
    e le notti giorni luminosi, quando i sogni si mostrano a me.
  • Ti amerei
    (Percy Bysshe Shelley)
    Ti amerei nel vento
    Sotto il cielo terso in primavera
    Tra la dolcezza delle rose…
    Ti amerei nel canto degli uccelli
    All’ombra della vegetazione
    Sulle pietra calda e nuda
    Sotto il solo bruciante,
    Nella frescura dell’erba
    E con il canto degli insetti…
    Ti amerei il giorno e la notte,
    Nella calma e nella tempesta
    Sotto le stelle che brillano
    Sotto la rugiada della notte
    E la mattina all’alba
    Con il sorriso e con le lacrima,
    Ti amerei con tutte le mie forze…
  • Rimani
    (Gabriele D’Annunzio)
    Rimani!
    Riposati accanto a me.
    Non te ne andare.
    Io ti veglierò.
    Io ti proteggerò.
    Ti pentirai di tutto fuorché d’essere venuta a me, liberamente, fieramente. Ti amo.
    Non ho nessun pensiero che non sia tuo; non ho nel sangue nessun desiderio che non sia per te.
    Lo sai.
    Non vedo nella mia vita altra compagna, non vedo altra gioia.
    Rimani. Riposati.
    Non temere di nulla.
    Dormi stanotte sul mio cuore…
  • Ricongiungimento
    (Antonia Pozzi)
    Se io capissi
    quel che vuole dire
    – non vederti più –
    credo che la mia vita
    qui – finirebbe.
    Ma per me la terra
    è soltanto la zolla che calpesto
    e l’altra
    che calpesti tu:
    il resto
    è aria
    in cui – zattere sciolte – navighiamo
    a incontrarci.
    Nel cielo limpido infatti
    sorgono a volte piccole nubi
    fili di lana
    o piume – distanti –
    e chi guarda di lì a pochi istanti
    vede una nuvola sola
    che si allontana.
  • Tu la notte io il giorno
    (Antonia Pozzi)
    Tu la notte io il giorno
    così distanti e immutevoli
    nel tempo
    così vicini come due alberi
    posti uno di fronte all’altro
    a creare lo stesso giardino
    ma senza possibilità di
    toccarsi
    se non con i pensieri
    Tu la notte io il giorno
    tu con le tue stelle e la luna
    silenziosa
    io con le mie nuvole ed il
    sole abbagliante
    tu che conosci la brezza
    della sera
    ed io che rincorro il vento
    caldo
    fino a quando giunge il
    tramonto
    I rami divengono mani
    tiepide
    che si intrecciano
    appassionate
    le foglie sono sospiri
    nascosti
    le stelle diventano occhi di
    brace
    e le nuvole un lenzuolo che
    scopre la nudità
    La luna e il sole sono due
    amanti rapidi e fugaci
    e non siamo più io e te
    siamo noi fusi insieme
    nella completezza della luce
    fioca
    ondeggiante come la marea
    in eterna corsa…
    So cosa significa amore
    quando il giorno muore.
  • Sognai che
    (Rabindranath Tagore)
    Sognai che lei sedeva vicino al mio capo,
    arruffando teneramente i capelli
    con le dita, suonando la melodia
    del suo tocco.
    Guardai il suo volto,
    e lottai con le lacrime,
    finché l’agonia di parole non dette
    lacerò il mio sonno come una bolla.
    Mi sedetti sul letto e guardai lo splendore
    della Via Lattea sopra la finestra,
    come un mondo di silenzio in fiamme,
    e mi chiesi se in questo momento
    lei sognasse un sogno simile al mio.
  • Tra le tue braccia
    (Alda Merini)
    Tra le tue braccia
    C’è un posto nel mondo
    dove il cuore batte forte,
    dove rimani senza fiato,
    per quanta emozione provi,
    dove il tempo si ferma
    e non hai più l’età;
    quel posto è tra le tue braccia
    in cui non invecchia il cuore,
    mentre la mente non smette mai di sognare…
    Da lì fuggir non potrò
    poiché la fantasia d’incanto
    risente il nostro calore e no…
    non permetterò mai
    ch’io possa rinunciar a chi
    d’amor mi sa far volar.
  • È bello, amore, sentirti vicino a me
    (Pablo Neruda)
    È bello, amore, sentirti vicino a me nella notte,
    invisibile nel tuo sogno, seriamente notturna,
    mentr’io districo le mie preoccupazioni
    come fossero reti confuse.
    Assente il tuo cuore naviga pei sogni,
    ma il tuo corpo così abbandonato respira
    cercandomi senza vedermi, completando il mio sonno
    come una pianta che si duplica nell’ombra.
    Eretta, sarai un’altra che vivrà domani,
    ma delle frontiere perdute nella notte,
    di quest’essere e non essere in cui ci troviamo
    qualcosa resta che ci avvicina nella luce della vita
    come se il sigillo dell’ombra indicasse
    col fuoco le sue segrete creature.
  • Le grandi notti d’estate
    (Alfonso Gatto)
    Le grandi notti d’estate
    che nulla muove oltre il chiaro
    filtro dei baci, il tuo volto
    un sogno nelle mie mani.
    Lontana come i tuoi occhi
    tu sei venuta dal mare,
    dal vento che pare l’anima.
    E baci perdutamente
    sino a che l’arida bocca
    come la notte è dischiusa
    portata via dal suo soffio.
    Tu vivi allora, tu vivi,
    il sogno ch’esisti è vero.
    Da quanto t’ho cercata.
    Ti stringo per dirti che i sogni
    son belli come il tuo volto,
    lontani come i tuoi occhi.
    E il bacio che cerco è l’anima.

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