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Frasi di Roberto Baggio: le 15 più belle e famose

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Ultimo aggiornamento: 2 Agosto 2024
Di: Luca Carlo Ettore Pepino
Frasi di Roberto Baggio

Roberto Baggio, soprannominato “Divin Codino”, è stato un giocatore di calcio, ritenuto da molti il miglior giocatore italiano di sempre.

Nella sua carriera ha vinto numerosi trofei e ricevuto tanti riconoscimenti anche a livello internazionale, tra cui il FIFA World Player e il Pallone d’oro nel 1993.

Procediamo quindi con la nostra lista delle più belle e famose frasi di Roberto Baggio che ne mettono in luce il carattere e il temperamento. Eccole!

Aforismi, citazioni e frasi di Roberto Baggio

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Se devo affogare, meglio farlo nel mare che in una pozzanghera.

Coloro che fanno sforzi continui sono sempre pieni di speranza. Abbracciate i vostri sogni e inseguiteli. Gli eroi quotidiani sono quelli che danno sempre il massimo nella vita.

I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli.
(Roberto Baggio)

I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli.

L’atteggiamento di fondo della mia vita è stata la passione. Per realizzare i miei sogni ho agito sempre spinto solo dalla passione. La passione muove ogni cosa, è una forza davvero straordinaria.

Io credo che nella vita le persone debbano dare tutto quello che hanno… poi… non c’è scritto da nessuna parte che bisogna sempre far risultato nelle cose.

Penso che non tutti si siano resi conto di quanto abbia faticato nel corso della mia carriera.

Io sono convinto di aver avuto un buon aiuto da madre natura.

A questo punto se trovassi qualcuno che vuole farmi giocare dall’inizio mi preoccuperei.

Sono convinto di aver avuto un buon aiuto da madre natura.

Quando si dice che la maglia azzurra è il punto di arrivo per ogni giocatore, si dice solo la verità.

Quando sei in una squadra, quando vivi in un ambiente, quella è la tua maglia. E cerchi sempre e comunque di onorarla.

È sempre meglio far correre la palla. La palla non suda.

Sul rigore sbagliato nella finale del Mondiale 1994: Avevo quell’immagine in testa da quattro anni. Mi stavo avvicinando al dischetto e ho pensato: “Tiralo forte, tiralo forte. Se lo sbaglio? Mi ammazzo…”.

Quando mi presentai a Firenze tutto rotto con le stampelle vidi le facce di tifosi e dirigenti… erano un po’ perplessi come per dire: “È questo il nuovo acquisto? Mah!”

Il calcio è stata la mia passione da sempre. Mi portavo il pallone al bagno, per giocare. Da piccolo avevo un sogno ricorrente. Immaginavo di giocare la finale di un Mondiale con il Brasile. Io sono uno di quegli esseri umani fortunati che può dire di aver realizzato un sogno. Ho sofferto tanto, ho stretto i denti, ho pianto e avuto paura. Ma poi quel giorno è arrivato.

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