Papa Giovanni XXIII, all’anagrafe Angelo Giuseppe Roncalli, è stato un papa della Chiesa cattolica tra i più amati e apprezzati del XX° secolo, nonostante il suo papato sia durato solo 5 anni.
La gentilezza, la modestia, la simpatia e la bontà d’animo gli valsero il soprannome di “Papa Buono” e poi la beatificazione e la canonizzazione nel 2013 ad opera di Papa Francesco.
Qui di seguito le più belle e famose frasi di Papa Giovanni XXIII che ne mettono in luce lo spirito, la dolcezza e la visione del mondo. Eccole!
Aforismi, citazioni e frasi di Papa Giovanni XXIII
- Devo essere fedele al mio proposito ad ogni costo: voglio essere buono, sempre buono, con tutti buono.
- Le porte del paradiso sono due: innocenza e penitenza.
- Cerchiamo sempre ciò che ci unisce, mai quello che ci divide.
- Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza.
- La famiglia è la prima cellula essenziale della società umana.
- Dovere di ogni uomo, dovere impellente del cristiano è di considerare il superfluo con la misura delle necessità altrui, e di ben vigilare perché l’amministrazione e la distribuzione dei beni creati venga posta a vantaggio di tutti.
- Fra le grandezze di questo mondo, in mezzo alle quali mi trovo, non so come mai e perché, oh! come apprezzo sempre più la modestia, la povertà, ma insieme il timore e l’amore del Signore della nostra buona gente di Sotto il Monte.
- In una convivenza ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili.
- La bontà vigilante e paziente arriva molto più in là e più rapidamente del rigore e della frusta.
- Se incontri un viandante non chiedergli da dove viene: domanda dove sta andando.
- L’autorità non è una forza incontrollata: è invece la facoltà di comandare secondo ragione.
- Ti ho guardato negli occhi coi miei occhi. Ho messo il mio cuore vicino al tuo cuore.
- Mettiamo l’orgoglio sotto i piedi e saremo liberi, sereni e fraterni: saremo creature che vivono e testimoniano la risurrezione di Cristo.
- Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare.
- Cos’è la tradizione? È il progresso che è stato fatto ieri, come il progresso che noi dobbiamo fare oggi costituirà la tradizione di domani.
- Il Capo della Chiesa è Cristo, non il papa.
- Il primo tesoro della mia vita è la fede, la santa fede schietta ed ingenua dei miei genitori e dei miei buoni vecchi. Sarò scrupoloso e austero con me stesso perché in nessun modo la purezza della mia fede patisca danno alcuno.
- Il mondo è intossicato di nazionalismo malsano, sulla base di razza e di sangue, in contraddizione al Vangelo.
- È più facile per un padre avere dei figli che per dei figli avere un vero padre.
- Mi accade spesso di svegliarmi di notte e cominciare a pensare a una serie di gravi problemi e decidere di parlarne col Papa. Poi mi sveglio completamente e mi ricordo che io sono il Papa!
- Di fatto, se interrogo me stesso, non saprei che cosa desiderare o fare di diverso da quello che faccio ora.
- Il mondo non ha più fascini per me. Voglio essere tutto e solo di Dio, penetrato dalla sua luce, splendente della carità verso la Chiesa e le anime.
- Gli uomini sono come il vino. Alcuni diventano aceto, i migliori invecchiano bene.
- Ognuno può diventare papa. La prova di ciò è che io lo sono diventato.
- La mia persona conta niente, è un fratello che parla a voi, diventato padre per volontà di Nostro Signore, ma tutti insieme paternità e fraternità è grazia di Dio. Facciamo onore alle impressioni di questa sera, che siano sempre i nostri sentimenti, come ora li esprimiamo davanti al cielo, e davanti alla terra: fede, speranza, carità, amore di Dio, amore dei fratelli. E poi tutti insieme, aiutati così, nella santa pace del Signore, alle opere del bene.
- Lasciare buona impressione anche nel cuore di un brigante, mi pare un buon atto di carità che, a suo tempo, porterà benedizione.
- L’amore della verità è un’infanzia perenne, fresca, deliziosa. E i misteri più alti il Signore li rivela ai fanciulli, e li tiene nascosti agli intelligenti e ai così detti sapienti del secolo.
- Non basta una misericordia qualunque. Il peso delle iniquità sociali e personali è così grave che non basta un gesto di carità ordinaria a perdonarle.
- Si direbbe che persino la luna si è affrettata, stasera – osservatela in alto! – a guardare a questo spettacolo. […] Tornando a casa, troverete i bambini; date una carezza ai vostri bambini e dite: “Questa è la carezza del Papa”. Troverete qualche lacrima da asciugare. Fate qualcosa, dite una parola buona. Il Papa è con noi specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza.
- Anche quando ci può essere la necessità di uno sfogo, in certe ore di solitudine e di abbandono, il silenzio e la mitezza sono temperamenti che rendono più fruttuoso il patire qualche cosa per amore di Gesù.
- Perché piangere? È un momento di gioia questo, un momento di gloria.
(Sul letto di morte al segretario in lacrime)