Leonardo Sciascia è stato un celebre scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo, poeta, politico e critico d’arte italiano del Novecento. Nato in Sicilia è noto per i suoi scritti trattano di politica, corruzione e questioni sociali, in particolare in relazione alla società siciliana.
Le sue opere più importanti sono “Il giorno della civetta”, “Una storia semplice” e “Todo modo”. Nonostante la sua riluttanza a parlare di sé e dei suoi interessi, gli scritti di Sciascia parlano da soli della sua profonda comprensione della cultura siciliana, della legge, della letteratura e delle complessità della natura umana.
Qui di seguito la nostra selezione delle più belle e famose frasi di Leonardo Sciascia che ce ne riassumono il pensiero. Eccole!
Aforismi, citazioni e frasi di Leonardo Sciascia
- La sicurezza del potere si fonda sull’insicurezza dei cittadini.
- La verità è nel fondo di un pozzo: lei guarda in un pozzo e vede il sole o la luna; ma se si butta giù non c’è più né sole né luna, c’è la verità.
- Quando tra gli imbecilli ed i furbi si stabilisce una alleanza, state bene attenti che il fascismo è alle porte.
- Io ho una certa pratica del mondo. E quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini, i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini. E invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi, che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi. E ancora più giù, i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà. Che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre. Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo.
- Mai conosciuto in vita mia, qui, un cattolico vero: e sto per compiere novantadue anni… c’è gente che in vita sua ha mangiato magari una mezza salma di grano maiorchino fatto ad ostie: ed è sempre pronta a mettere la mano nella tasca degli altri, a tirare un calcio alla faccia di un moribondo e un colpo a lupara alle reni di uno in buona salute.
- Ad un certo punto della vita non è la speranza l’ultima a morire, ma il morire è l’ultima speranza.
- Una buona parte degli italiani vivrebbe nel fascismo come dentro la propria pelle. Magari dentro a un fascismo meno coreografico, con meno riti, con meno parole: ma fascismo. Un regime che non dia la preoccupazione di pensare, di valutare, di scegliere.
- Nessuno è felice: tranne i prosperosi imbecilli. L’infelicità è una condizione necessaria all’intelligenza.
- Tutto quello che vogliamo combattere fuori di noi è dentro di noi; e dentro di noi bisogna prima cercarlo e combatterlo.
- Un orologio che va male non segna mai l’ora esatta, un orologio fermo la segna due volte al giorno.
- Il nome di uno scrittore, il titolo di un libro, possono a volte, e per alcuni, suonare come quello di una patria.
- È ormai difficile incontrare un cretino che non sia intelligente e un intelligente che non sia un cretino. Ma di intelligenti c’è sempre stata penuria; e dunque una certa malinconia, un certo rimpianto, tutte le volte ci assalgono che ci imbattiamo in cretini adulterati, sofisticati. Oh i bei cretini di una volta! Genuini, integrali. Come il pane di casa. Come l’olio e il vino dei contadini.
- Non che la verità non sia bella: ma a volte fa tanto di quel danno che il tacerla non è colpa ma merito.
- La sicurezza del potere si fonda sull’insicurezza dei cittadini.
- Crediamo di vivere, di esser veri, e non siamo che la proiezione, l’ombra delle cose già scritte.
- La scienza, come la poesia, si sa che sta ad un passo dalla follia.
- Scrivo perché mi piace scrivere. E mi piace scrivere perché facendolo mi sento vivere oltre che esistere.
- È una cosa talmente semplice fare all’amore… È come aver sete e bere. Non c’è niente di più semplice che aver sete e bere; essere soddisfatti nel bere e nell’aver bevuto; non aver più sete. Semplicissimo.
- Rispetta il prossimo tuo come te stesso, e anche qualcosa di più.
- Ad un certo punto della mia vita ho fatto dei calcoli precisi: che se io esco di casa per trovare la compagnia di una persona intelligente, di una persona onesta, mi trovo ad affrontare, in media, il rischio di incontrare dodici ladri e sette imbecilli che stanno lì, pronti a comunicarmi le loro opinioni sull’umanità, sul governo, sull’amministrazione municipale, su Moravia.
- Un’idea morta produce più fanatismo di un’idea viva; anzi, soltanto quella morta ne produce. Poiché gli stupidi, come i corvi, sentono solo le cose morte.
- La nostra plebe è abituata a leccare la mano che la bastona e a mordere quella che tenta di beneficarla.
- In fondo, nella vita, la più grande affermazione di libertà è quella di chi si crea una prigione.
- Il più bello esemplare di fascista in cui ci si possa oggi imbattere (e ne raccomandiamo agli esperti la più accurata descrizione e catalogazione) è quello del sedicente antifascista unicamente dedito a dar del fascista a chi fascista non è.
- Si è così profondi, ormai, che non si vede più niente. A forza di andare in profondità, si è sprofondati. Soltanto l’intelligenza, l’intelligenza che è anche -leggerezza-, che sa essere -leggera-, può sperare di risalire alla superficialità, alla banalità.
- Noi siamo quel che facciamo. Le intenzioni, specialmente se buone, e i rimorsi, specialmente se giusti, ognuno, dentro di sé, può giocarseli come vuole, fino alla disintegrazione, alla follia. Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario.