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Fantozzi: le 25 frasi più mitiche e famose

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Ultimo aggiornamento: 2 Luglio 2024
Di: Luca Carlo Ettore Pepino
Fantozzi

Nato dalla penna e dalla genialità dell’attore e scrittore genovese Paolo Villaggio, Fantozzi rappresenta un prototipo umano tragico e comico allo stesso tempo, incarnando le frustrazioni e le piccolezze quotidiane dell’italiano medio.

Villaggio ha saputo creare un personaggio straordinariamente realistico e universale, capace di parlare a tutte le generazioni e di toccare corde emotive profonde. Attraverso le sue avventure, spesso surreali ma sempre legate a situazioni quotidiane, Fantozzi ha messo in luce le ipocrisie della società italiana, le gerarchie aziendali ossessivamente rigide, i rapporti di potere e la frustrazione di essere continuamente sopraffatti dalle circostanze.

Ecco quindi le più belle e divertenti frasi di Fantozzi, simbolo della commedia italiana e icona che ancora oggi continua a essere celebrata e rievocata con affetto e nostalgia. Scoprile subito!

Aforismi, citazioni e frasi di Fantozzi

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Per me… La Corazzata Kotiomkin… è una cagata pazzesca!
(Il secondo tragico Fantozzi)

Scusi? Chi ha fatto palo?
(Il secondo tragico Fantozzi)

Filini, facci lei!
(Fantozzi)

E la smetta di toccarmi il culo!
(Il secondo tragico Fantozzi)

Andate e moltiplicatevi… il meno possibile!
(Superfantozzi)

Il suo è culo, la mia è classe, caro il mio coglionazzo!
(Fantozzi)

E c’ho dato che c’ho dato che c’ho dato, alla cieca, dove prendevo prendevo! devo aver preso anche lei, comunque: mi sono affidato alla bestia!
(Fantozzi subisce ancora)

Allora, ragioniere, che fa? Batti?
(Fantozzi)

Io, Pina, ho una caratteristica: loro non lo sanno, ma io sono indistruttibile, e sai perché? Perché sono il più grande “perditore” di tutti i tempi. Ho perso sempre tutto: due guerre mondiali, un impero coloniale, otto – dico otto! – campionati mondiali di calcio consecutivi, capacità d’acquisto della lira, fiducia in chi mi governa… e la testa, per un mostr… per una donna come te.
(Fantozzi contro tutti)

Siete tre stronzi!
(Fantozzi)

o non mi permetterei mai di giocare, si figuri se mi permetterei di vincere, sire.
(Il secondo tragico Fantozzi)

Mo venga anche lei che la faccio diventare passo, che ci do di spatola!
(Fantozzi subisce ancora)

È un bel direttore!
(Fantozzi)

Abbigliamento di Filini: gonnellino pantalone bianco di una sua zia ricca, maglietta Lacoste pure bianca, scarpa da passeggio di cuoio grasso, calza scozzese e giarrettiere; doppia racchettina Liberty da volano. Fantozzi: maglietta della GIL, mutanda ascellare aperta sul davanti e chiusa pietosamente con uno spillo da balia, grosso racchettone 1912, elegante visiera verde con la scritta “Casinò Municipale di Saint Vincent”.
(Fantozzi)

Ricordate, figlioli, di essere sempre disonesti, di essere sleali con i colleghi. Non praticate amicizie disinteressate, ma usate il ricatto, il leccaculismo e praticate spesso la delazione. Solo così potrete assurgere ai più alti livelli aziendali. Se non seguirete queste regole auree, ecco quale sarà il vostro destino!
(Fantozzi alla riscossa)

Lei mi ha ridotto sul lastrico, menagramo! Se ne vada! Sparisca, menagramo, prima che la licenzi! Menagramo d’un menagramo!
(Il secondo tragico Fantozzi)

Tu mancia! Tu mancia!? Infermieri! Infermieri! Lui mancia, lui mancia tutto, lui mancia!
(Fantozzi contro tutti)

Ma che topi e topi! Per favore, ragionier Fantozzi, non ci si metta anche lei! Esiste il pescecane, il pescegatto e il Pesce Ratto, possono piacere o non piacere, e su questo io non discuto. Ad ogni modo a me la grigliata di Pesce Ratto piace da morire! Comunque lei l’ha detto: buttiamo a mare questa grazia di Dio. Contento?
(Fantozzi subisce ancora)

Al lavoro, al lavoro! Chi non scatta niente scatti! Ve lo dice uno che viene dalla gavetta e che si è fatto un mazzo così!
(Fantozzi)

Io non mi permetterei mai di giocare, si figuri se mi permetterei di vincere, sire.
(Il secondo tragico Fantozzi)

Io sono stato azzurro di sci!
(Fantozzi)

Ma, caro Fantozzi, è solo questione d’intendersi, di terminologia. Lei dice “padroni” e io “datori di lavoro”, lei dice “sfruttatori” e io dico “benestanti”, lei dice “morti di fame” e io “classe meno abbiente”. Ma per il resto, la penso esattamente come lei.
(Fantozzi)

Per una buona battuta piegare bene le ginocchia, piede sinistro in avanti, impugnatura a martello, rotazione del busto e cambiamento…
(Fantozzi)

Mortacci sua! Che me so’ persa per trent’anni! E chi lo sapeva che era così? Che me so’ persa!
(Fantozzi in paradiso)

Comunque, a tutti Loro, i miei più servili auguri per un distinto Natale e uno spettabile Anno Nuovo. Andiamo, tesoro.
(Fantozzi)

Al 38° coglionazzo e a 49 a 2 di punteggio, Fantozzi incontrò di nuovo lo sguardo di sua moglie!
(Fantozzi)

Ridete! Ridete pure! Ma ride ben, chi ride ultimo! Dite quel che volete ma io sono un uomo proprio riuscito! Vabbè, riuscito magari no, ma diciamo almeno che sono fortunato! Che cosa mi manca? Io ho tutto: ho una bellissima casa ad equocanone, in fondina un telecomando a 99 canali, una figlia meravigliosa… m-meravigliosa! E una moglie fedele! Io sono il più felice di tutti! Ho voglia di giocare, spostati, Mariangela… sono for-tu-na-ti-ssi-mooooooooooo!
(Fantozzi contro tutti)

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