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Le 45 più belle Frasi di Pirandello sulla Vita, sulle Maschere e sull’Amore

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Ultimo aggiornamento: 15 Novembre 2024
Di: Luca Carlo Ettore Pepino
Frasi di Pirandello

Noto scrittore e poeta italiano, Luigi Pirandello fu uno dei più importanti drammaturghi del XX secolo. Nato nel 1867, in una famiglia benestante di Agrigento, si appassionò da subito alla letteratura per cui aveva una particolare predisposizione naturale.

La produzione artistica di Pirandello è molto vasta ed articolata. Tra questi è impossibile non citare i romanzi “Il fu Mattia Pascal” e “Uno, nessuno e centomila”, che insieme a testi teatrali come “Sei personaggi in cerca d’autore” e “Così è (se vi pare)” gli valsero il Premio Nobel per la letteratura del 1934.

Qui di seguito una selezione delle più belle frasi di Pirandello che ce ne ricordano il grande talento artistico e l’eleganza narrativa. Eccole!

Aforismi, citazioni e frasi di Pirandello

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  • La vita non si spiega, si vive.
  • La vita non si spiega, si vive.
  • Chi vive, quando vive, non si vede: vive. Se uno può vedere la propria vita, è segno che non la sta vivendo più: la subisce, la trascina.
  • Gli occhi sono lo specchio dell’anima… cela i tuoi se non vuoi che ne scopra i segreti.
  • La vita o si vive o si scrive, io non l’ho mai vissuta, se non scrivendola.
  • Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.
  • Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.
  • Notiamo facilmente i difetti altrui e non ci accorgiamo dei nostri.
  • A quanti uomini, presi nel gorgo d’una passione, oppure oppressi, schiacciati dalla tristezza, dalla miseria, farebbe bene pensare che c’è sopra il soffitto il cielo, e che nel cielo ci sono le stelle. Anche se l’esserci delle stelle non ispirasse a loro un conforto religioso, contemplandole, s’inabissa la nostra inferma piccolezza, sparisce nella vacuità degli spazi, e non può non sembrarci misera e vana ogni ragione di tormento.
  • Che cos’è un palcoscenico? Mah, vedi? Un luogo dove si giuoca a far sul serio.
  • Nella vita c’è da piangere e c’è da ridere. Ma io son vecchio e non ho più tempo di fare tutt’e due le cose. Preferisco ridere.
  • Nella vita c'è da piangere e c'è da ridere. Ma io son vecchio e non ho più tempo di fare tutt'e due le cose. Preferisco ridere.
  • C’è una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro. E quando stai solo, resti nessuno.
  • Nulla è più complicato della sincerità.
  • E l’amore guardò il tempo e rise, perché sapeva di non averne bisogno.
  • È molto più facile essere un eroe che un galantuomo. Eroi si può essere una volta tanto; galantuomini, si dev’esser sempre.
  • È molto più facile essere un eroe che un galantuomo. Eroi si può essere una volta tanto; galantuomini, si dev'esser sempre.
  • È meglio avere dubbi che false certezze.
  • L’umorismo, per lo specialissimo contrasto essenziale in esso, inevitabilmente scompone, disordina, discorda.
  • Gli unici modi per fuggire dalla vita sono la pazzia e l’ironia.
  • I libri pesano tanto: eppure chi se ne ciba e se li mette in corpo, vive tra le nuvole.
  • I libri pesano tanto: eppure chi se ne ciba e se li mette in corpo, vive tra le nuvole.
  • La civiltà vuole che si auguri il buon giorno a uno che volentieri si manderebbe al diavolo; ed essere bene educati vuol dire appunto esser commedianti.
  • Sapete che cosa significa amare l’umanità? Significa soltanto questo: essere contenti di noi stessi. Quando uno è contento di sé stesso, ama l’umanità.
  • Non c’è più pazzo al mondo di chi crede d’aver ragione.
  • Hai mai pensato di andare via e non tornare mai più? Scappare e far perdere ogni tua traccia, per andare in un posto lontano e ricominciare a vivere, vivere una vita nuova, solo tua, vivere davvero. Ci hai mai pensato?
  • Hai mai pensato di andare via e non tornare mai più? Scappare e far perdere ogni tua traccia, per andare in un posto lontano e ricominciare a vivere, vivere una vita nuova, solo tua, vivere davvero. Ci hai mai pensato?
  • Tutti riconosciamo volentieri la nostra infelicità; nessuno, la propria malvagità.
  • La vita, qua, schiaccia il piede a uno; cava là un occhio a un altro… Gamba di legno, occhio di vetro, e avanti! Ciascuno si racconcia la maschera come può la maschera esteriore. Perché dentro poi c’è l’altra, che spesso non s’accorda con quella di fuori. E niente è vero!
  • Il pensiero più fastidioso e più affliggente che si possa avere, vivendo: quello della morte.
  • E dimentichiamo spesso e volentieri di essere atomi infinitesimali per rispettarci e ammirarci a vicenda, e siamo capaci di azzuffarci per un pezzettino di terra o di dolerci di certe cose, che, ove fossimo veramente compenetrati di quello che siamo, dovrebbero parerci miserie incalcolabili.
  • Il sentimento è cieco. Chi ama chiude gli occhi.
  • Il sentimento è cieco. Chi ama chiude gli occhi.
  • In che consiste la vera ricchezza, la vera felicità? Nell’aver pochi bisogni.
  • L’educazione è la nemica della saggezza, perché l’educazione rende necessarie tante cose di cui, per essere saggi, si dovrebbe fare a meno.
  • Confidarsi con qualcuno, questo sì è veramente da pazzi.
  • La vita è un flusso che noi cerchiamo di arrestare in forme stabili e determinate… dove la realtà ti disperde e disintegra oppure ti vincola e ti incatena fino a soffocarti.
  • Quando tuo padre t’ha messo al mondo, caro, il fatto è fatto. Non te ne liberi più finché non finisci di morire.
  • Che triste parte quella degli incompresi nella commedia della vita! Amarezze, per cibo quotidiano: e per compenso il ridicolo.
  • Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere, mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io. Vivi i miei dolori, i miei dubbi, le mie risate. Vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io. Ognuno ha la propria storia. E solo allora mi potrai giudicare.
  • Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere, mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io. Vivi i miei dolori, i miei dubbi, le mie risate. Vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io. Ognuno ha la propria storia. E solo allora mi potrai giudicare.
  • Davanti agli occhi di una bestia, crolla come un castello di carte qualunque sistema filosofico.
  • Che mondaccio, signor Gubbio, che mondaccio è questo! che schifo! Ma pajono tutti… che so! Ma perché si dev’essere così? Mascherati! Mascherati! Mascherati! Me lo dica lei! Perché, appena insieme, l’uno di fronte all’altro, diventiamo tutti tanti pagliacci? Scusi, no, anch’io, anch’io; mi ci metto anch’io; tutti! Mascherati! Questo un’aria così; quello un’aria cosà… E dentro siamo diversi! Abbiamo il cuore, dentro, come… come un bambino rincantucciato, offeso, che piange e si vergogna!
  • La vita è tutta una bestialità, e allora dica un po’ lei che cosa significa il non averne commessa nessuna: significa per lo meno non aver vissuto.
  • La lealtà è un debito, e il più sacro, verso noi stessi, anche prima che verso gli altri. Tradire è orribile.
  • C’è chi comprende e chi non comprende, caro signore. Sta molto peggio chi comprende, perché alla fine si ritrova senza energia e senza volontà.
  • C'è chi comprende e chi non comprende, caro signore. Sta molto peggio chi comprende, perché alla fine si ritrova senza energia e senza volontà.
  • Le donne, come i sogni, non sono mai come tu le vorresti.
  • È molto più facile fare il male che il bene, non solo perché il male si può fare a tutti e il bene solo a quelli che ne hanno bisogno; ma anche, anzi sopra tutto, perché questo bisogno d’aver fatto il bene rende spesso così acerbi e irti gli animi di coloro che si vorrebbero beneficare, che il beneficio diventa difficilissimo.
  • Ma guardi signora è facilissimo, le insegno io ad esser pazza. Basta gridare la verità in faccia a tutti, loro non ci crederanno e ti prenderanno per pazza.
  • Due sole vere infelicità ha la vita, per coloro sui quali la natura esercita la sua feroce ingiustizia: la bruttezza e la vecchiaia, soggette al disprezzo e allo scherno, della bellezza e della gioventù.
  • Fare i cinici è pure un modo di dare leggerezza alla vita quando comincia a pesare.
  • Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch’io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com’egli l’ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai!

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