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Filastrocche di Capodanno: le 10 più belle e divertenti

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Ultimo aggiornamento: 11 Novembre 2024
Di: Luca Carlo Ettore Pepino
Filastrocche di Capodanno

Recitare una bella filastrocca è sicuramente tra i modi migliori per festeggiare l’arrivo del nuovo anno in famiglia.

Parole semplici capaci di portare il sorriso e di parlare al cuore non solo dei bambini, ma anche degli adulti.

Ecco quindi le più belle filastrocche di Capodanno che allieteranno il nostro primo giorno dell’anno. Scoprile subito!

Filastrocche di Capodanno

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  • Poesia di Capodanno
    (Lina Schwarz)
    Buon Capodanno. S’alza il sipario…
    Via il primo foglio del calendario!
    Sui tuoi foglietti scritto che hai,
    Anno che sorgi: letizia o guai?
    Giornate bianche, giornate nere?
    No, i tuoi segreti non vo’ sapere;
    sopra ogni pagina che Iddio mi dona,
    io voglio scrivere: “giornata buona”!
  • Filastrocca di Capodanno
    (Gianni Rodari)
    Filastrocca di Capodanno,
    fammi gli auguri per tutto l’anno.
    Voglio un gennaio col sole d’aprile,
    un luglio fresco, un marzo gentile,
    voglio un giorno senza sera,
    voglio un mare senza bufera,
    voglio un pane sempre fresco,
    sul cipresso sempre fresco,
    che siano amici il gatto e il cane,
    che diano latte le fontane.
    Se voglio troppo dammi niente,
    dammi una faccia allegra solamente.
  • L’anno vecchio se ne va
    (Arpalice Cuman Pertile)
    L’anno vecchio se ne va,
    e mai più ritornerà.
    Io gli ho dato una valigia
    di capricci e impertinenze,
    di lezioni fatte male,
    di bugie e disubbidienze,
    e gli ho detto: “Porta via!
    Questa è tutta roba mia”.
    Anno nuovo, avanti avanti,
    ti fan festa tutti quanti.
    Tu la gioia e la salute
    porta a nonni e genitori,
    ai parenti e agli amici.
    Rendi lieti tutti i cuori!
    D’esser buono ti prometto
    anno nuovo benedetto.
  • Anno nuovo
    (Anonimo)
    Ho incontrato per la via
    un vecchietto tutto bianco
    camminava curvo e stanco
    pieno di malinconia.
    Tristemente ha mormorato
    “Sono l’anno che è passato”.
    Saltellando poi veniva
    un allegro fanciullino
    e rideva birichino
    dietro l’anno che finiva;
    pien di gioia mi ha cantato
    “Sono l’anno appena nato”.
  • All’anno vecchio
    (Abramo Ferraresi)
    Anno che te ne vai, se mi hai veduto
    far bizze, dispettucci e cose brutte,
    nel tuo fardello portale via tutte…
    Ti ringrazio di cuore e ti saluto
    anno che vieni; portami un pacchetto
    pieno zeppo di buone qualità.
    Voglio che tutti dicano: – Quest’ometto
    s’è fatto giudizioso in verità.
  • Oh anno nuovo
    (Gianni Rodari)
    O anno nuovo, che vieni a cambiare
    il calendario sulla parete,
    ci porti sorprese dolci o amare?
    Vecchie pene o novità liete?
    Dodici mesi vi ho portati,
    nuovi di fabbrica, ancora imballati;.
    trecento e passa giorni ho qui,
    per ogni domenica il suo lunedì;
    controllate, per favore:
    ogni giorno ha ventiquattr’ore.
    Saranno tutte ore serene
    se voi saprete usarle bene.
    Vi porto la neve: sarà un bel gioco
    se ognuno avrà la sua parte di fuoco.
    Saranno una festa le quattro stagioni
    se ognuno avrà la sua parte di doni.
  • Capodanno
    (Renzo Pezzani)
    Sfoglia sfoglia tutto l’anno,
    fin che giungi a Capodanno.
    Sfoglia i giorni e le vicende,
    una fiaccola s’accende.
    L’anno nuovo eccolo qua,
    vita nuova si farà!
    L’anno nuovo con la messe
    degli auguri e le promesse;
    con i baci e le sorprese,
    con gran ceri entro le chiese;
    con preghiere e con regali,
    e ciascuno ha in cuore l’ali,
    saprà vivere in bontà:
    l’anno nuovo, eccolo qua!
  • Sotto il vischio
    (Anonimo)
    Sotto il vischio, se vieni vicino,
    strizzo l’occhio e ti stampo un bacino.
    Sotto il vischio e le bacche d’argento
    per un abbraccio io te ne do cento.
    Sotto il vischio dal fiocco arricciato
    ti auguro un buon anno fortunato!
  • L’anno nuovo
    (Gianni Rodari)
    Indovinami, indovino,
    tu che leggi nel destino:
    l’anno nuovo come sarà?
    Bello, brutto o metà e metà?
    Trovo stampato nei miei libroni
    che avrà di certo quattro stagioni,
    dodici mesi, ciascuno al suo posto,
    un carnevale e un ferragosto,
    e il giorno dopo il lunedì
    sarà sempre un martedì.
    Di più per ora scritto non trovo
    nel destino dell’anno nuovo:
    per il resto anche quest’anno
    sarà come gli uomini lo faranno.
  • Anno vecchio
    (Dina McArthur Rebucci)
    I tuoi occhi, bambino,
    sono il mio chiaro specchio:
    o mio strano destino,
    mi vedo vecchio vecchio.
    Dodici mesi fanno
    questa mia vita breve:
    ieri gioia, oggi affanno,
    ieri sole, oggi neve.
    Vado, ormai vecchio e stanco;
    e tu, che resti, aspetta;
    lungo il sentiero bianco
    l’anno nuovo si affretta.
  • Capodanno
    (Renzo Pezzani)
    Sfoglia, sfoglia tutto l’anno,
    fin che giungi a Capodanno.
    Sfoglia i giorni e le vicende,
    una fiaccola s’accende.
    L’anno nuovo eccolo qua,
    vita nuova si farà!
    L’anno nuovo con la messe
    degli auguri e le promesse;
    con i baci e le sorprese,
    con gran ceri entro le chiese;
    con preghiere e con regali,
    e ciascuno ha in cuore l’ali,
    saprà vivere in bontà:
    l’anno nuovo, eccolo qua!

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