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Poesie sui Nonni: le 10 più belle e affettuose

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Ultimo aggiornamento: 11 Novembre 2024
Di: Luca Carlo Ettore Pepino
Poesie sui Nonni

I nonni sono elemento fondamentale di una famiglia e, attraverso la loro esperienza, sono fonte di saggezza per le nuove generazioni.

A loro, al loro sapere e alla loro generosità sono dedicate numerose poesie anche di grandi autori famosi.

Ecco quindi le più belle poesie sui nonni che ce ne descrivono con affetto il ruolo e l’importanza. Scoprile subito!

Poesie sui nonni

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  • I nonni
    (Alex Haley)
    Nessuno può fare per i bambini
    quel che fanno i nonni:
    essi spargono polvere di stelle
    sulla vita dei più piccoli.
  • Cari nonni
    (Rafael Sabatini)
    Cari nonni siete preziosi
    anzi direi che siete favolosi,
    con pazienza e tanto amore
    state con me tutte le ore,
    tornate bambini per giocare
    ma mi sapete anche guidare.
    Vi voglio un bene senza confini:
    un grosso bacione ai miei cari nonnini!
  • La bambola della nonna
    (Lina Schwarz)
    Come un caro ricordo è conservata
    quella bambola sopra il cassettone:
    È mal vestita, ha la testa pelata,
    eppure mette quasi soggezione.
    Si stupisce fra sé la nipotina,
    che la nonna, così seria e severa,
    abbia giocato anch’essa da bambina
    con quella vecchia bambola di cera.
  • La nonna
    (Luisa Nason)
    La nonna è come un albero d’argento
    che la neve ripara e muove il vento.
    Dice “no” con la testa, e “sì” col cuore.
    sta presso il fuoco e prega a tutte l’ore.
    Quando la mamma sgrida, lei perdona…
    Chi sa perché la nonna è così buona!
  • L’onestà de mi’ nonna
    (Trilussa)
    Quanno che nonna mia pijò marito
    nun fece mica come tante e tante
    che doppo un po’ se troveno l’amante…
    Lei, in cinquant’anni, nu’ l’ha mai tradito!
    Dice che un giorno un vecchio impreciuttito
    che je voleva fa’ lo spasimante
    je disse: – V’arigalo ‘sto brillante
    se venite a pijavvelo in un sito. –
    Un’antra, ar posto suo, come succede,
    j’avrebbe detto subbito: – So’ pronta.
    Ma nonna, ch’era onesta, nun ciagnede;
    anzi je disse: – Stattene lontano… –
    Tanto ch’adesso, quanno l’aricconta,
    ancora ce se mozzica le mano!
  • La nonna
    (Gabriele D’Annunzio)
    D’inverno ti mettevi una cuffietta
    coi nastri bianchi come il tuo visino,
    e facevi ogni sera la calzetta,
    seduta al lume accanto al tavolino.
    lo imparavo la Storia Sacra in fretta
    e poi m’accoccolavo a te vicino,
    per sentir narrar la favoletta
    del Drago azzurro e del Guerrin Meschino.
    E quando il sonno proprio mi vincea
    m’accompagnavi fino alla mia stanza,
    e m’addormivi al suono dei tuoi baci.
    Allora agli occhi chiusi m’arridea
    in mezzo ai fiori, una gioconda danza
    di fantasime splendide e fugaci.
  • La nonna
    (Giovanni Pascoli)
    Tra tutti quei riccioli al vento,
    tra tutti quei biondi corimbi,
    sembrava, quel capo d’argento,
    dicesse col tremito, bimbi,
    sì… piccoli, sì…
    E i bimbi cercavano in festa,
    talora, con grido giulivo,
    le tremule mani e la testa
    che avevano solo di vivo
    quel povero sì.
    Sì, solo; sì, sempre, dal canto
    del fuoco, dall’umile trono;
    sì, per ogni scoppio di pianto,
    per ogni preghiera: perdono,
    sì… voglio, sì… sì!
    Sì, pure al lettino del bimbo
    malato… La Morte guardava,
    La Morte presente in un nimbo…
    La tremula testa dell’ava
    diceva sì! sì!
    Sì, sempre; sì, solo; le notti
    lunghissime, altissime! Nera
    moveva, ai lamenti interrotti,
    la Morte da un angolo… C’era
    quel tremulo sì,
    quel sì, presso il letto… E sì, prese
    la nonna, la prese, lasciandole
    vivere il bimbo. Si tese
    quel capo in un brivido blando,
    nell’ultimo sì.
  • Nonno e nipotino
    (Lina Schwarz)
    Passan sul prato nonno e nipotino.
    Il nonno è vecchio, il bimbo piccolino;
    il bimbo è biondo, il nonno bianco;
    il bimbo è dritto, il nonno curvo e stanco.
    Passan sul prato, dandosi la mano…
    il nonno dice: “Presto andrò lontano,
    Molto lontano, e piu non tornerò!”.
    E il bimbo: “Nonno mio, ti scriverò”.
  • La nonna
    (Virginie Loveling)
    La nonna aveva nella sua stanza appeso
    il ritratto di quando era bambina:
    sorriso al labbro, azzurri occhi profondi e ricci biondi.
    Guardavan quel ritratto i ragazzetti
    e l’un diceva all’ altro: “Oh, quella bella
    fanciulla chi sia mai? Fanciulla, vuoi giocare con noi?”
    La vecchia con gli occhiali e con la cuffia
    levò lo sguardo dalla sua poltrona:
    “Chi sia mai? non giocate, o bimbi miei, sempre con lei?”.
  • Nonno
    (Guido Gozzano)
    Nonno, l’argento della tua canizie
    rifulge nella luce dei sentieri:
    passi tra i fichi, tra i susini e i peri
    con nelle mani un cesto di primizie:
    “Le piogge di Settembre già propizie
    gonfian sul ramo fichi bianchi e neri,
    susine claudie… A chi lavori e speri
    Gesù concede tutte le delizie!”
    Dopo vent’anni, oggi, nel salotto
    rivivo col profumo di mentastro
    e di cotogna tutto ciò che fu.
    Mi specchio ancora nello specchio rotto,
    rivedo i finti frutti d’alabastro…
    Ma tu sei morto e non c’è più Gesù.

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