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Filastrocche sull’Inverno: le 15 più belle, brevi e per bambini

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Ultimo aggiornamento: 11 Novembre 2024
Di: Luca Carlo Ettore Pepino
Filastrocche sull'Inverno

L’inverno è la stagione più fredda dell’anno, quella in cui passiamo più tempo in casa con i nostri familiari.

E proprio per godersi questi bei momenti un’idea simpatica è quella di recitare belle filastrocche pensate per la scuola primaria e per l’infanzia.

Ecco quindi le più belle filastrocche sull’inverno per onorare la bellezza di questa stagione e il piacere dello stare insieme. Scoprile subito!

Filastrocche sull’inverno

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  • L’inverno è qua
    (Lina Schwarz)
    Signori miei, son qua!
    Sono il solito inverno
    che ripiglia il governo
    finché la primavera tornerà.
    Non porto novità;
    colla solita neve
    comincerò tra breve
    a decorare tutta la città.
    In rosso tingerò
    ogni punta di naso:
    non fate troppo caso
    se qualche volta vi pizzicherò…
    Non fate smorfie, no!
    (Già, tanto, a nulla vale!)
    Il freddo non fa male
    a chi nutrirsi e riposarsi può.
    Piuttosto si dovrà
    pensare agli ammalati,
    ai vecchi, ai disgraziati
    che hanno tanto bisogno di pietà;
    e il freddo servirà,
    come tante altre cose
    un poco aspre e penose,
    a raffozar nei cuori la bontà.
  • Inverno
    Col suo fardel di gelo
    l’inverno è già alle porte.
    Com’è imbronciato il cielo!
    E che giornate corte!
    Già danza, bianco e lieve,
    qualche fiocco di neve!
  • Bollettino meteorologico
    (Gianni Rodari)
    Italia sottozero.
    Lo stivale è ghiacciato.
    Sta la neve sul Vesuvio
    come panna sul cioccolato.
    A Roma i busti di marmo
    del Incio battono i denti
    I gatti del Colosseo
    a Roma, battono i denti.
    Si pattina sul Po
    e sui maggiori affluenti.
    È gelata la coda
    di un asino a Potenza.
    Le gondole di Venezia
    sono a letto con l’influenza.
    Un pietoso alpinista
    è partito da Torino
    per mettere un berretto
    sulla testa del Cervino.
    Ma dov’è, dov’è il mago
    con la fiaccola fatata
    che porti in tutte le case
    una calda fiammata?
  • Ma cosa accade?
    Ma cosa accade?
    Guardati intorno!
    Alberi spogli
    e breve il giorno.
    Oh quanto freddo
    lungo le strade
    forse tra poco
    la neve cade.
    Con questo freddo
    dentro restiamo
    e un ritornello
    insiem cantiamo.
  • Primavera nell’Inverno
    (Enrico Novelli)
    Ecco: il manto della neve
    tutto prese ed imbiancò…
    – notte lunga, giorno breve –
    ogni suono si chetò.
    Ma sui candidi pianori
    i fanciulli sorridenti,
    gettan, garruli e canori,
    i lor gridi, i lor accenti.
    Poi che i bimbi son la vera,
    bella, eterna primavera!
  • L’inverno
    (Arpalice Cuman Pertile)
    Non mi piaci, o freddo inverno,
    che ci tieni qua in prigione,
    dove il giorno sembra eterno:
    fuggi, perfida stagione!
    Senza i fiori e la verzura
    sembra morta la natura.
    Più non canta il vago uccello,
    trema e soffre il poverello.
    Ma la mamma sa le fole
    e ci chiama intorno a sé
    con le magiche parole:
    “Una volta c’era un Re…”.
    Poi ritornano il Natale,
    la Befana, il Carnevale;
    ognun d’essi reca un dono:
    freddo inverno, ti perdono!
  • Nonno Inverno
    Tutto avvolto nel mantello
    nonno Inverno vien pian piano
    sulle spalle ha un gran fardello
    e un bastone nella mano.
    “Nonno Inverno, che nascondi
    nel tuo carico pesante?
    In quei sacchi fondi fondi
    ci son cose belle e tante?”.
    “Neve, freddo e tramontana,
    gelo in terra, nubi in cielo,
    ghiaccioletti alla fontana
    e di nebbie un fitto velo”.
    “Nonno Inverno sii clemente
    pensa un poco al poverello…
    pensa a chi ha proprio niente
    da scaldare al focherello…”.
    “Il Signore del Creato
    che dal Cielo tutto vede,
    mi fa dar quel che mi ha dato,
    perché a tutti, Ei provvede!”.
  • Filastrocca del Primo Gelo
    (Gianni Rodari)
    Filastrocca del primo gelo:
    gela la neve caduta dal cielo;
    gela l’acqua del rubinetto;
    gela il fiore nel suo vasetto;
    gela la corda del cavallo;
    gela la statua sul piedistallo.
  • Gennaio
    Alberi spogli e gelo e neve:
    questo è gennaio: chi non lo vede?
    Bianche farfalle, fiocchi gelati,
    aghi di ghiaccio, prati brinati.
    In questo freddo la fame è tanta
    per l’uccellino che più non canta,
    per il leprotto senza riparo
    anche una briciola è cibo raro.
    Ma nel letargo lungo e profondo
    degli animali l’intero mondo
    cade. E ben presto l’infreddolito,
    triste gennaio, ecco, è finito.
  • Sulla neve
    (Gianni Rodari)
    D’inverno, quando cade
    la neve e imbianca il prato
    e nasconde le strade
    sotto il manto gelato,
    ai bimbi, avventurieri
    dal cuor senza paura,
    non servono sentieri
    per tentare l’avventura:
    marciano arditi dove
    la nevicata è intatta,
    aprendo strade nuove
    nel deserto d’ovatta.
    Ma l’orme dei piedini
    la neve serberà
    per guidare i bambini
    a casa, quando mamma chiamerà…
  • Tre pettirossi
    La neve che cade,
    fa bianche le strade
    le case ed i fossi,
    ma tre pettirossi
    già sono sul prato
    da poco imbiancato.
  • Coraggio nelle avversità
    (Lina Schwarz)
    “Cip cip”, fa un passerino da una pianta;
    tutto è sepolto nella neve bianca!
    “Cip cip”, piangono gli altri, la va male:
    non c’è più quasi niente da mangiare.
    “Cip cip, cip cip” fa il passerotto saggio,
    eh! nell’avversità ci vuol coraggio!
    Passa l’inverno, e dopo i suoi rigori
    si ridiventa tutti gran signori.
  • Così viene l’inverno
    Il cielo è grigio e freddo,
    il passerotto pigola sul tetto.
    Dalle sue piume scuote un che di lieve,
    un batuffolo bianco, presagio di neve.
    Oltre i vetri su cui si appanna il fiato,
    il giardino si è tutto addormentato.
    I rami sono spogli, nude sono le aiuole,
    cui più non giunge il caldo raggio del sole.
    Così viene l’inverno silenzioso
    come un lupo che scende giù dai monti.
    Ulula, a notte, ed empie gli orizzonti
    (mentre la terra dorme muta e stanca)
    d’un grigio sfarfallio che tutto imbianca.
  • Neve neve
    (Arpalice Cuman Pertile)
    Neve neve
    lieve lieve
    vieni giù.
    Fiocchettini
    belli e fini,
    siete qua.
    Voi danzate,
    volteggiate
    per il ciel.
    Vi aspettiamo,
    vi prendiamo,
    sì, sì, sì!
  • Un fiocchetto birichino
    Un fiocchetto birichino
    che dal cielo al sol calava
    si posò sopra il nasino
    di un bimbetto che passava
    Ma il tepore del nasino
    fece sciogliere il fiocchetto
    non rimase che un puntino
    sulla punta del nasetto.
    Tornò in ciel fiocco di neve
    e ai fratelli raccontò
    l’avventura strana e breve
    che nel viaggio gli toccò.
  • Bianca neve silenziosa
    Bianca neve silenziosa
    scendi lieve senza posa.
    Eri pioggia su nel cielo
    t’ha gelato il crude gelo
    ogni goccia fu stellina
    bianca neve piccolina.
    Ora scendi bianca e bella
    ogni fiocco è una stella
    così bianca resterai
    finchè al sol ti scioglierai.
    Bianca neve silenziosa
    scendi scendi senza posa.
  • Canzoncina della neve
    (Umberto Saba)
    Dal cielo tutti gli angeli
    videro i campi brulli
    senza fronde né fiori,
    e lessero nel cuore dei fanciulli
    che amano le cose bianche.
    Scossero le ali stanche
    di volare.
    E allora scese
    lieve lieve
    la fiorita di neve.
  • Gennaio
    Toc, toc, toc batte Gennaio
    che è un mese allegro e gaio:
    con la neve puoi giocar
    e in montagna andare a sciar;
    e col freddo che farà
    un consiglio eccolo qua:
    per dormir la buona nanna
    cioccolata e tanta panna!

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