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Le 25 più belle Frasi in Latino sui Soldi (con traduzione)

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Ultimo aggiornamento: 13 Novembre 2024
Di: Luca Carlo Ettore Pepino
Frasi in Latino sui Soldi
Il cambiavalute e la moglie (Quentin Massys)

Se da un lato i soldi sono una necessità per vivere degnamente, dall’altro è importante non dedicargli tutta la nostra vita trascurando tutto il resto.

Il denaro non ha un potere illimitato, soprattutto se pensiamo a quelle emozioni e a quei sentimenti che ci fanno apprezzare la nostra esistenza.

Ecco quindi una selezione delle più belle frasi in latino sui soldi tradotte in italiano che ci sono state tramandate dai saggi di cultura latina. Scoprile subito!

Proverbi, citazioni e frasi in latino sui soldi (con traduzione)

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  • Pecunia impetrat omnia.
    I soldi ottengono tutto.
  • Absque argento omnia vana.
    Senza soldi ogni cosa è inutile.
  • Non qui parum habet, sed qui plus cupit, pauper est.
    Povero non è chi possiede poco, ma chi desidera di più.
    (Lucio Anneo Seneca)
  • Povero non è chi possiede poco, ma chi desidera di più.
  • Pecunia regina mundi.
    Il denaro è il re del mondo.
  • Crescit amor nummi quantum ipsa pecunia crevit.
    L’amore per il denaro cresce quanto più cresce il denaro
    (Decimo Giunio Giovenale)
  • Pecunia non olet.
    Il denaro non ha odore [non puzza].
    (Vespasiano)
  • Simia simia est, etiamsi aurea gestet insignia.
    Una scimmia resta sempre una scimmia, anche se porta insegne d’oro.
    (Erasmo da Rotterdam)
  • Tempus divitiae meae, tempus ager meus.
    Il tempo è denaro, il tempo è il mio podere.
  • Pecuniae citissime percurrunt.
    I soldi corrono velocemente.
  • Nervos belli pecuniam.
    Il denaro è alla radice della guerra.
    (Marco Tullio Cicerone)
  • Debitor debitoris mei debitor meus est.
    Chi deve dare soldi a chi me ne deve praticamente li deve a me.
  • Pro cupro cuprea missa habenda est.
    Senza soldi non si hanno messe.
  • Nihil tam munitum, quod non expugnari pecunia possit.
    Nulla è così forte da non poter essere vinto con il denaro.
    (Marco Tullio Cicerone)
  • Nulla è così forte da non poter essere vinto con il denaro.
  • Radix enim malorum omnium cupiditas.
    L’avarizia è la radice di ogni male.
  • Non est paupertas, Nestor, habere nihil.
    Non possedere nulla non è povertà.
    (Marco Valerio Marziale)
  • Bona opinio bominum tutior pecunia est.
    La stima è più sicura del denaro.
  • Pauper ubique iacet.
    Al povero va sempre male.
    (Publio Ovidio Nasone)
  • Auri sacra fames.
    Esecrabile fame di oro [Ad indicare coloro che sono disposti a tutto per soldi].
  • Rem facias, rem si possis, recte, si non, quocumque modo rem.
    Fai soldi, onestamente, se puoi, e se no, come ti capita.
    (Quinto Orazio Flacco)
  • Mutua qui dederat, repetens, sibi comparat hostem.
    Se presti soldi a un amico, perderei o l’uno o l’altro.
  • Qui finem quaeris amoris cedit amor rebus; res age, tutus eris.
    L’amore cede di fronte agli affari. Se vuoi uscire dall’amore, mettiti negli affari: sarai al sicuro.
    (Publio Ovidio Nasone)
  • Denique tantum nummorum, aut cuiuscumque alterius rei quaerere, quantum sufficit ad vitam, et valetudinem sustentandam, et ad mores civitatis, qui nostrum scopum non oppugnant, imitandos.
    Cercare il denaro, o qualunque altra cosa, nella misura sufficiente a sostenere vita e salute e a conformarci a quei costumi della società che non si oppongono al nostro scopo.
    (Baruch Spinoza)
  • Et genus et famam regina pecunia donat.
    Il dio quattrino dà fama e nobile discendenza.
  • Magnum vectigal est parsimonia.
    La parsimonia è un gran capitale.
    (Marco Tullio Cicerone)
  • Quantum quisque sua nummorum servat in arca, tantum habet et fidei.
    Le persone hanno tanta reputazione quanto denaro hanno in cassaforte.
  • Fures privatorum furtorum in nervo atque in compedibus aetatem agunt, fures publici in auro atque in purpura.
    I ladri di beni privati passano la vita in carcere e in catene, quelli di beni pubblici nelle ricchezze e negli onori.
    (Marco Porcio Catone)
  • Affinem nullum dives avarus habet.
    L’avaro, se ricco, non ha nessun parente.
  • Inops, potentem dum vult imitari, perit.
    Il povero, mentre vuole imitare il potente, perisce.
    (Fedro)
  • Causa perit iusta si dextera non sit onusta.
    Una causa, anche se giusta, soccombe se la mano non è piena di denaro.
  • Auro quaeque ianua panditur.
    Con il denaro si apre ogni porta.
  • Pallida mors æquo pulsat pede pauperum tabernas regumque turres.
    La pallida morte batte indistintamente colpi alle capanne dei poveri e ai palazzi dei re.
    (Quinto Orazio Flacco)
  • Avaritia pecuniae studium habet.
    L’avidità non ama che il denaro.
  • Desunt inopiae multa, avaritiae omnia.
    La povertà porta al bisogno di molte cose, l’avarizia di tutte.
    (Publilio Siro)
  • Pecuniae imperare oportet, non servire.
    Bisogna comandare il denaro, non servirlo.
  • Imperat aut servit collecta pecunia cuique.
    Il denaro è un buon servo ed un cattivo padrone.
  • Dantur divitiae non nisi divitibus.
    Soldo chiama soldo.

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