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Detti, Locuzioni e Proverbi Latini: i 100 più belli e famosi (con traduzione)

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Ultimo aggiornamento: 15 Novembre 2024
Di: Luca Carlo Ettore Pepino
Detti, Locuzioni e Proverbi Latini
La vittoria di Romolo su Acrone (Jean Auguste Dominique Ingres)

Mentre discutiamo ci capita frequentemente di tirare fuori un proverbio per sottolineare un’idea o un concetto che stiamo cercando di esprimere, senza quasi accorgercene. Questi detti popolari sono delle vere e proprie pillole di saggezze che si sono tramandate di generazione in generazione e che, in molti casi, non hanno perso il loro valore nonostante i tanti anni passati.

La nostra cultura è figlia di quella latina, così come lo sono i nostri proverbi che hanno origini molto più antiche di quanto pensiamo.

Qui di seguito una raccolta dei più belli e famosi detti, locuzioni e proverbi latini che portano con sé ancora tanta saggezza e un significato che non si è fatto scalfire dal tempo. Eccoli!

Detti, locuzioni e proverbi in latino (con traduzione)

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  • Mors tua vita mea.
    La tua morte è la mia vita [la tua sconfitta corrisponde alla mia vittoria].
  • Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
    Sbagliare è umano, perseverare è diabolico.
  • Qui timide rogat, docet negare.
    Chi domanda timorosamente, insegna a rifiutare.
    (Lucio Anneo Seneca)
  • Chi domanda timorosamente, insegna a rifiutare.
  • Occidit qui non servat.
    Chi non salva, uccide.
  • Nemo non formosus filius matri.
    Ogni figlio è bello per sua madre.
  • Quem metuunt, oderunt.
    Si odia chi si teme.
    (Quinto Ennio)
  • Sit tibi terra levis.
    Che la terra ti sia lieve.
  • Saevitia in bruta est tirocinium crudelitatis in homines.
    La crudeltà nei confronti degli animali induce alla crudeltà anche verso gli uomini.
    (Publio Ovidio Nasone)
  • Jejunus raro stomachus vulgaria temnit.
    Uno stomaco che raramente digiuna, disprezza il cibo volgare.
    (Quinto Orazio Flacco)
  • Carpe diem.
    Cogli l’attimo.
    (Quinto Orazio Flacco)
  • Carpe diem.
  • Homo faber suae quisque fortunae.
    L’uomo è artefice del suo destino/fortuna.
  • Ab uno disce omnis.
    Da uno capisci come sono tutti.
    (Publio Virgilio Marone)
  • Verba volant, scripta manent.
    Le parole volano, ciò che è scritto rimane.
  • Tacent, satis laudant.
    Il silenzio è spesso la miglior risposta.
  • Latet anguis in herba.
    Il serpente si nasconde nell’erba.
    (Publio Virgilio Marone)
  • Vulpem pilum mutare, non mores.
    La volpe perde il pelo, ma non il vizio.
    (Svetonio)
  • Imperare sibi maximum imperium est.
    Comandare a se stessi è la forma più grande di comando.
    (Lucio Anneo Seneca)
  • Omnia munda mundis.
    Tutto è puro per i puri.
    (Paolo di Tarso)
  • Tutto è puro per i puri.
  • Per aspera ad astra.
    Attraverso le asperità (si arriva) alle stelle [Solo con la fatica si ottiene il successo].
  • Si quis non vult operari nec manducet.
    Se qualcuno non vuole lavorare, non mangi.
    (Paolo di Tarso)
  • Amor gignit amorem.
    Amore genera amore.
  • Nihil morte certium.
    Niente è più certo delle morte.
  • Non est vivere sed valere vita est.
    La vita non è essere vivi ma stare bene.
  • Occasio furem facit.
    L’occasione fa l’uomo ladro.
  • Iucundum est narrare sua mala.
    È piacevole parlare dei propri mali.
  • Probitas laudatur et alget.
    L’onestà è lodata ma muore di freddo.
    (Giovenale)
  • Si vis amari, ama.
    Se vuoi essere amato, ama.
    (Lucio Anneo Seneca)
  • Se vuoi essere amato, ama.
  • Pulvis es et in pulverem reverteris.
    Polvere sei e polvere ritornerai.
  • Rosam cape, spinam cave.
    Cogli la rosa, attento alla spina.
    (Gabriele D’Annunzio)
  • Qualis pater, talis filius.
    Tale il padre, tale il figlio.
  • Quod non potest diabolus mulier evincit.
    Ciò che non può il diavolo, l’ottiene la donna.
  • Mater artium necessitas.
    La necessità aguzza l’ingegno
  • Pacta sunt servanda.
    I patti devono essere rispettati.
  • Lupus ovium non curat numeru.
    Il lupo non si preoccupa di quante siano le pecore.
    (Publio Virgilio Marone)
  • Pecuniae omnia parent.
    Tutte le cose obbediscono al denaro.
  • Repetita iuvant.
    Ripetere è utile.
  • Semper avarus eget.
    L’avido ha sempre dei bisogni.
  • Extremitates, aequalitates.
    Gli estremi si toccano.
  • Gutta cavat lapidem non vi, sed saepe cadendo.
    Cadendo, la goccia scava la pietra, non per la sua forza, ma per la sua costanza.
    (Lucrezio)
  • Cadendo, la goccia scava la pietra, non per la sua forza, ma per la sua costanza.
  • Consonus esto lupis cum quibus esse cupis.
    Devi essere come i lupi se vuoi vivere con loro.
  • Utile dulci miscere.
    Unire l’utile al dilettevole.
  • Utilius tarde quam nunquam.
    Meglio tardi che mai.
  • Amantes ut apes vitam mellitam exigunt.
    Gli amanti, come le api, vivono nel miele.
  • Macilenti pediculi acrius mordent.
    Le pulci magre mordono con più ferocia.
  • Spes ultima dea.
    La speranza è l’ultima dea [l’ultima a morire].
  • Tempus fugit.
    Il tempo fugge.
  • Nemo mortalium omnibus horis sapit.
    Nessun mortale è saggio a tutte le ore.
    (Plinio il Vecchio)
  • Radix omnium malorum est cupiditas.
    L’amore per il denaro è la radice di tutti i mali.
  • Vis unita fortior.
    L’unione fa la forza.
  • Pectus est enim quod disertos facit.
    È il cuore che rende eloquenti.
    (Quintiliano)
  • Excusatio non petita fit accusatio manifesta.
    Chi si scusa s’accusa.
  • Nihil difficile amanti puto.
    Nulla è difficile per chi ama.
    (Marco Tullio Cicerone)
  • Nulla è difficile per chi ama.
  • Potius sero quam nunquam.
    Meglio tardi che mai.
  • Praeterita mutare non possumus.
    Il passato è passato.
  • Exitus acta probat.
    Il risultato giustifica le azioni necessarie per ottenerlo.
    (Publio Ovidio Nasone)
  • Mendacem memorem esse oportet.
    Il bugiardo deve avere buona memoria.
  • Dubium sapientiae initium.
    Il dubbio è l’origine della saggezza.
    (Cartesio)
  • Is ridet qui cras flebit.
    Piange domani chi ride oggi.
  • Mali principii malus exitus.
    Chi male comincia termina peggio.
  • Concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur.
    Con la concordia le piccole cose crescono, con la discordia le grandissime vanno in rovina.
    (Gaio Sallustio Crispo)
  • Alis Volat Propriis.
    Si vola con le proprie ali.
  • Omnia mutantur.
    Tutto cambia.
    (Publio Ovidio Nasone)
  • Pecunia non olet.
    Il denaro non ha odore.
  • Accidere ex una scintilla incendia passim.
    Da una piccola scintilla può nascere un grande incendio.
    (Tito Lucrezio Caro)
  • Da una piccola scintilla può nascere un grande incendio.
  • Risus abundat in ore stultorum.
    Il riso abbonda nella bocca degli stolti.
  • Amor tussisque non caelatur.
    L’amore e la tosse non si possono nascondere.
  • Bis peccare in bello non licet.
    In guerra non è permesso sbagliare due volte.
  • Adulator propriis commodis tantum suadet.
    L’adulatore tiene di mira solo i suoi interessi.
    (Giulio Cesare)
  • Consolatium misero comites habere penantes.
    Mal comune mezzo gaudio.
  • Dimidium facti qui coepit habet.
    Chi ben comincia, è a metà dell’opera.
    (Quinto Orazio Flacco)
  • De gustibus non disputandum est.
    Sui gusti non si discute.
  • Amantes, amentes.
    Pazzi amanti.
    (Tito Lucrezio Caro)
  • Divide et impera.
    Dividi e comanda.
  • In medio stat virtus.
    La virtù sta nel mezzo.
    (Quinto Orazio Flacco)
  • Melius abundare quam deficere.
    È meglio abbondare che scarseggiare.
  • Mens sana in corpore sano.
    Mente sana in corpo sano.
    (Giovenale)
  • Alium silere quod voles, primus sile.
    Ciò che vuoi che un altro taccia, tacilo tu per primo.
    (Lucio Anneo Seneca)
  • Omnia vincit amor.
    L’amore vince su tutto.
    (Publio Virgilio Marone)
  • L'amore vince su tutto.
  • Ubi maior minor cessat.
    Dove vi è il maggiore, il minore decade [In presenza di quelcuno con più potere, chi ne ha meno perde la propria rilevanza].
  • Amicus omnibus, amicus nemini.
    Amico di tutti, amico di nessuno.
  • Per multum risum stultus cognoscitur.
    Lo stolto lo si riconosce dal troppo ridere.
  • Noli rogare, quom impetrare nolueris.
    Non domandare quando non vorresti ottenere.
    (Lucio Anneo Seneca)
  • Non minus interdum oratorium esse tacere quam dicere.
    Talora non è meno eloquente il tacere del parlare.
    (Plinio il Giovane)
  • Caput imperare, non pedes.
    A comandare è la testa, non i piedi.
  • Corruptissima re publica plurimae leges.
    Moltissime sono le leggi quando lo Stato è corrotto.
    (Publio Cornelio Tacito)
  • Via recta, via brevi.
    La via dritta è la più breve.
  • Vivere est militare.
    La vita è una guerra.
  • Faber est suae quisque fortunae.
    Ciascuno è artefice della propria sorte.
    (Gaio Sallustio Crispo)
  • Omnia cum tempore.
    Ogni cosa a suo tempo.
    (Ecclesiaste)
  • Amor ordinem nescit.
    L’amore non conosce regole.
    (San Girolamo)
  • L'amore non conosce regole.
  • Oculum pro oculo, et dentem pro dente.
    Occhio per occhio, dente per dente.
  • Audentes fortuna iuvat.
    La fortuna aiuta gli audaci.
  • Barba non facit philosophum.
    La barba non fa il filosofo.
  • Cotidie damnatur qui semper timet.
    L’uomo che vive nella paura è condannato ogni giorno.
  • Defecatio matutina tamquam medicina.
    Defecare di mattina è come una medicina.
  • Dura lex, sed lex.
    La legge è dura, ma è la legge.
  • Facta lex inventa fraus.
    Fatta la legge, trovato l’inganno.
  • Balbum melius balbi verba cognoscere.
    Un balbuziente capisce meglio le parole di un altro balbuziente.
    (San Girolamo)
  • Historia magistra vitae.
    La storia è maestra di vita.
    (Marco Tullio Cicerone)
  • Difficile est longum subito deponere amore.
    È difficile mettere subito fine a un lungo amore.
  • Fames crescit eundo.
    La fame, mangiando, cresce.
  • Vita, si uti scias, longa est.
    La vita è lunga abbastanza se sai farne buon uso.
    (Lucio Anneo Seneca)
  • La vita è lunga abbastanza se sai farne buon uso.
  • Homo homini lupus.
    L’uomo è un lupo per l’uomo.
    (Plauto)
  • Ex duobus malis minimum est eligendum.
    Tra due mali bisogna scegliere il minore.
  • Exilis nummus brevem parit missam.
    Per chi paga poco la messa è breve.
  • Ibi semper est victoria, ubi concordia est.
    Vi è sempre vittoria dove vi è concordia.
    (Publilio Siro)
  • Ignorantia legis non excusat.
    L’ignoranza della legge non scusa.
  • Impossibilium nulla obligatio est.
    Nessuno è obbligato a fare l’impossibile.
    (Celso)
  • In vili veste nemo tractatur honeste.
    Nessuno, mal vestito, viene trattato con rispetto.
  • Manus manum lavat.
    Una mano lava l’altra.
    (Lucio Anneo Seneca)
  • Melius cavere quam pavere.
    Meglio stare attenti che aver paura.
  • Si vis pacem, para bellum.
    Se vuoi la pace, prepara la guerra.
    (Publio Vegezio Renato)
  • Se vuoi la pace, prepara la guerra.
  • Qui gladio ferit gladio perit.
    Chi di spada ferisce, di spada perisce.
    (Gesù – Vangeli)
  • Amor caecus.
    L’amore è cieco.
    (Quinto Orazio Flacco)

  • Amicum secreto admone, palam lauda.
    Ammonisci l’amico in segreto e lodalo in pubblico.
  • Timeo Danaos et dona ferentes.
    Temo i greci anche quando con loro portano regali [A proposito del cavallo di Troia].
    (Publio Virgilio Marone)
  • Ubi Bene Ibi Patria.
    Laddove ci si sente bene, la c’è la patria.
  • Ars adeo latet arte sua.
    Tanta è l’arte, che l’arte non si vede.
    (Publio Ovidio Nasone)
  • Quot homines, tot sententiae.
    Tanti uomini tanti modi di pensare)
  • Mortui non mordent.
    I morti non mordono.
  • Guttatim pelagi defluit omnis aqua.
    Goccia dopo goccia si svuota anche il mare.
  • Efficit insignem nimia indulgentia furem.
    La troppa indulgenza fa l’uomo ladro.
  • Nihil inimicus quam sibi ipse.
    Non vi è niente di più nemico che se stessi.
    (Marco Tullio Cicerone)
  • Mulier malum necessarium.
    La moglie è un male necessario.
    (Gellio)
  • Felicium omnes sunt cognati.
    Tutti sono parenti dei fortunati.
  • Fortis cadere, cedere non potest.
    I forti possono cadere, ma non possono cedere)

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